Dormitorio, nessuna decisione
Magatti: «Politica dello struzzo»

L’assessore fa sapere che parlerà lunedì in aula. Polemica sui senza dimora trovati positivi al virus

Il Comune non ha ancora deciso se il nuovo dormitorio sarà davvero in via Cadorna, come aveva lasciato intendere l’assessore alla Sicurezza Elena Negretti. Per il momento nei locali ex Asl sono arrivate sette persone positive al coronavirus, asintomatiche, dall’Ozanam. L’assessore ai Servizi sociali Angela Corengia promette di informare il consiglio comunale lunedì sera, conferma la volontà di costruire un nuovo servizio per l’accoglienza dei senzatetto, come votato nel luglio 2019, ma non ha ancora deciso quale esattamente sarà l’ubicazione e chi gestirà gli ospiti.

I casi positivi prontamente individuati dal centro di accoglienza di via Cosenz sono entrati martedì pomeriggio nei locali dell’Asst Lariana in via Cadorna e sono per ora seguiti dalla Croce Rossa. Così era stato stabilito in un accordo sancito durante il periodo più drammatico dell’emergenza Covid. Il commissario straordinario della Croce Rossa Adriano De Nardis spiega che non è detto che non si possano trovare nuovi accordi visto che per l’accoglienza dei senzatetto l’amministrazione sta ancora cercando un ente o un’associazione che si occupi della gestione della struttura.

Quanto al luogo, via Cadorna è già pronta, l’Asst ha dato la disponibilità dei locali, dunque per l’amministrazione sarebbe la soluzione più semplice. Più impegnativo ristrutturare l’ex convitto nel San Martino, un’idea suggerita dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi e di nuovo dall’Asst Lariana, proprietario dell’area. Servono soldi, tempo, lavori, la posizione è più distante e meno raggiungibile.

Tra via Cadorna e via Italia Libera intanto ci sono 200 cittadini e commercianti pronti a dare battaglia contro il nuovo dormitorio, hanno già promosso una petizione. I firmatari si dicono meno preoccupati per la temporanea cura dei sette casi positivi e asintomatici, rispetto ad un nuovo dormitorio che rischia di diventare definitivo.

«La presenza in città di sette persone senza dimora positive al Covid rappresenta un atto d’accusa nei riguardi del sindaco e della maggioranza che ancora lo sostiene – interviene Civitas, gruppo rappresentato in consiglio da Bruno Magatti – i cittadini si interrogano se ci siano altri contagiati tra le persone che vivono tra portici e panchine, due settimane dopo che centinaia di persone sono state mandate in strada e le strutture aperte hanno decretato il “tutti fuori”. Il sindaco è responsabile della tutela della salute dei suoi cittadini, è anche medico. Ora la politica dello struzzo messa in campo da questo sindaco, combinata con il rozzo mono-pensiero leghista e declinata nelle propagandistiche grida manzoniane dell’assessora alla pseudo-sicurezza non deve far altro che assumersi, dinanzi ai cittadini e per intero, la responsabilità di questo evento davvero imperdonabile. La gestione dei senza dimora nel tempo dell’emergenza Covid-19 si è manifestata per quello che è: inadeguata e, quindi, letteralmente disastrosa. Sindaco, assessore alle politiche sociali e assessore alla sicurezza facciano un passo indietro dimettendosi». S. Bac.

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