Cronaca / Como città
Sabato 26 Luglio 2025
Sfila il Pride a Camerlata e Rebbio: in duecento chiedono «più spazi»
La manifestazione Corteo da piazza Fisac al parco Negrett: tanti giovani, musica e slogan. I promotori: «Riprendiamoci le strade di questa città borghese, pettinata e soffocante»
«Corpi indecorosi in rivolta»: questa la frase sullo striscione principale del Como Pride di questo pomeriggio. I partecipanti, che si sono dati appuntamento in piazza Fisac a Camerlata erano circa duecento. Tra di loro moltissimi giovani, ma anche adulti e persone anziane, che hanno sfilato sia in abbigliamento casual, sia in stile drag, come per le artiste del collettivo queer “Brigate Rosa”. Dopo un richiamo alle regole da rispettare per una manifestazione pacifica, alle 18.30 è arrivato il “carro” per animare il primo concentramento.
Le battaglie
«Scendiamo in piazza per riprenderci le strade di questa città borghese e pettinata. A Como mancano luoghi dove poter vivere una socialità alternativa ai baretti costosi del centro, e la città si modifica di giorno in giorno per lasciare spazio ai ricchi», hanno detto le organizzatrici del Como Pride. «Il centro urbano non risulta essere altro che il biglietto da visita per chi passa a consumare la città. Le case lasciano posto agli AirBnb e i luoghi di socialità vengono ripuliti. Lo vediamo in via Milano, nella repressione degli skater, nella barzelletta dei giardini a lago, chiusi da più di un anno». E poi: «Non abbiamo aziende o sponsor o partiti: vogliamo che il nostro orgoglio sia indipendente». Una volta partito da piazza Fisac, il corteo è proseguito verso piazza Camerlata e poi in direzione Rebbio, verso la tappa finale al Parco Negretti. Quella di oggi è stata una manifestazione aperta non solo alle persone della comunità LGBTQIA+, ma a tutti i comaschi. Perché, tra i temi caldi di cui si è parlato, c’erano anche i locker dei b&b, i negozi di souvenir, le case popolari, gli affitti proibitivi e la violenza sulle donne: «Como è una città “maschia”, bianca, patriarcale e soffocante».
«Sui nostri corpi decidiamo noi»
La bandiera arcobaleno non è stata l’unica a comparire tra i visi dei partecipanti: c’erano anche la bandiera non binary, quella della pansessualità, dell’orgoglio transessuale e molte altre. Da “Free Palestine” a “Sui nostri corpi decidiamo noi”, diversi gruppi di partecipanti hanno mostrato scritte sui poster. Dal punto di vista della viabilità, c’è stata qualche ripercussione temporanea, con code in via Paoli. Importante lo spiegamento delle forze dell’ordine - polizia e vigili - che hanno scortato i partecipanti per tutto il tragitto.
Al di là della musica, del ballo e degli slogan, il messaggio più forte del Como Pride è stato: «Ci riprendiamo la città e gli spazi che ci tolgono».
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