E ora Como batte cassa: «Trasporti, sanità e fate la tangenziale»

Dopo il voto Dagli edili a commercianti e artigiani: «Fermi? Ci aiuti a risolvere questi nodi cruciali»

Il programma è già scritto, adesso bisogna portare a casa gli obiettivi.

All’indomani della netta affermazione del centrodestra alle elezioni regionali, le associazioni di categoria comasche tornano a chiedere per il territorio gli stessi risultati reclamati da anni. Tangenziale e treni, un aiuto sulla formazione dei professionisti, temi a cui si aggiunge il bisogno di una sanità migliore. Lo scenario politico ora dovrebbe essere favorevole a Como, i più puntano su Alessandro Fermi.

Gli stessi problemi

«Sì perché c’è una continuità politica con il governo nazionale – spiega Francesco Molteni, presidente di Ance Como – nell’esecutivo oggi Como ha degli esponenti di peso, due sottosegretari e un ministro. Mentre in Regione la maggioranza netta può agevolare una programmazione a lungo termine. A Como Fermi è stato rieletto direi a suffragio universale. Quindi è lecito aspettarsi incarichi importanti per dare voce alle richieste del territorio. I nostri problemi sono sempre gli stessi. Collegamenti con Milano e Lecco in treno efficienti, infrastrutture come il secondo lotto della tangenziale. E una maggiore attenzione alla sanità. Su questi temi la Regione può incidere, da lei dipendono i destini dell’ex Sant’Anna e del San Martino, da troppi anni immobili. Speriamo che sia la volta buona».

Insomma non ci sono più alibi per il mondo delle imprese e dell’artigianato.

«La speranza è che l’affermazione di politici come Fermi diano a Como un ruolo centrale – commenta il direttore di Confcommercio Como Graziano Monetti– La nostra città attende risposte da troppo tempo. Ci siamo conquistati una centralità nel settore produttivo e del turismo e dunque meritiamo di essere valorizzati. Non c’è solo la tangenziale, c’è una zona di confine che ha bisogno di essere protetta, c’è una sanità che ha bisogno di essere ricostruita, a partire dall’Ats da ricompattare».

Anche il tessuto produttivo si è ritrovato durante questa campagna elettorale a parlare di sanità. Ci sono poi delle priorità più sentite da alcune associazioni perché più vicine ai bisogni economici. «Per noi la Navigazione, i bus di Asf, i treni e i taxi – suggerisce Luca Leoni, presidente degli albergatori comaschi – la rete del trasporto pubblico è assolutamente da migliorare. Alla città servono nuove licenze per le auto pubbliche, al lago dei battelli che non lascino a piedi i turisti. E un filo diretto in treno tra Lecco e Como. Tutti inoltre chiediamo un impegno sulla formazione dei giovani, molti settori necessitano di operatori e professionisti, con il consueto rischio migrazione. Sappiamo che la politica ha tempi biblici, ma dopo cinque anni o più di attesa un assessore comasco, vicino al territorio, per esempio Fermi, potrebbe aiutarci a risolvere questi nodi cruciali».

Puntare al risultato

Il mondo che lavora deve fare insieme pressione sulla politica per passare all’incasso.

«Dobbiamo tutti insieme fare le stesse richieste – dice Pasquale Diodato, presidente di Cna – dobbiamo farci valere. Abbiamo rappresentanti politici di peso, il Pnrr è un volano che può aiutare. In precedenza non siamo stati molto ascoltati. Adesso ci sono tutte le condizioni per ottenere dei risultati».

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