È vero che i diciottenni snobbano la patente?

Il fenomeno Le autoscuole comasche: «Un tempo c’era la corsa, ora i neo maggiorenni hanno altre priorità». «Non di rado si presentano a 23-24 anni». E se iniziano presto impiegano molto tempo per arrivare all’esame

«La patente? È l’ultimo pensiero dei diciottenni. Dieci anni fa era la prima cosa che si faceva appena si diventava maggiorenni, ora non è più così e arrivano in autoscuola a 23 o 24 anni».

Fulvio Martinetti, titolare dell’autoscuola Camerlatese, traccia così il quadro della situazione, che vede il numero di iscrizioni da parte di ragazzi diciottenni in calo. Non solo: per ottenere il certificato di idoneità alla guida, a volte impiegano più di un anno, quando basterebbero pochi mesi. Un trend che rispecchia la situazione nazionale, anche se non tutte le autoscuole sembrano aver notato un calo significativo. «Io lo confermo alla grande - è il commento di Martinetti -. Se torniamo indietro di dieci anni, la priorità assoluta era la patente. Ora è l’ultimo pensiero, evidentemente hanno altre esigenze: telefono, amici, se ne fregano del fatto che non hanno la macchina. Quando hanno 23 o 24 anni, poi, arrivano. Io lavoro moltissimo con l’utenza straniera, ma per quello che riguarda gli italiani, raramente il ragazzo di 18 anni viene a iscriversi. Quando lo fa, spesso è insieme alla mamma ed è lei che parla al posto suo. Le cose sono molto cambiate».

Si tende a rinviare

La conferma arriva anche da Stefano San Romè, referente comasco di Unasca (unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) e insegnante all’autoscuola Giulia di Fino Mornasco. «Il calo c’è, anche se non è così evidente – dice San Romè -. Sappiamo che nei prossimi anni questa diminuzione sarà più netta per via del calo demografico, ne abbiamo già discusso con l’associazione. Il lavoro nelle autoscuole non manca, distribuito tra cittadini italiani e stranieri, c’è una clientela varia. Anche per via del Covid molti ragazzi di 18 anni hanno aspettato e la stanno facendo adesso, non parlerei comunque di crisi».

Pochissimi, comunque, la ottengono in tempi rapidi. «Una piccola parte consegue la patente nell’anno dei 18, la maggior parte dei ragazzi tende a procrastinare la formazione: in media impiegano dai 4 ai 6 mesi per la teoria, poi parte il foglio rosa che vale un anno, si prendono tanto tempo – aggiunge ancora San Romè -. Un po’ per impegni scolatici e sportivi, spesso è necessario seguirli, chiamarli, perché altrimenti si perdono, è più un servizio di assistenza al conseguimento della patente. Per fare un esempio, abbiamo un ragazzo che si è iscritto in autoscuola il 25 novembre 2022, ha fatto la teoria l’8 giugno 2023 e avrà il primo esame di guida il 15 gennaio».

Scenario diverso

Una diminuzione di giovanissimi è stata registrata anche all’autoscuola Natta. «Rispetto agli anni passati, i ragazzi si iscrivono più avanti con l’età – confermano -. Rispetto a dieci anni fa che erano tutti di 18 anni, ora invece arrivano anche tra i 20 e i 24 anni, magari durante l’università. Poi ci sono gli stranieri di 40/50 anni, ma il trend degli italiani è un po’ questo».

«Da noi non è così – è invece il commento dall’autoscuola D’Este - Abbiamo tre sedi e questo calo dei diciottenni non c’è, ci sono alcune persone di 25 o 26 anni, ma sono casi rari».

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