
Cronaca / Como città
Mercoledì 29 Marzo 2023
Assolti gli skinhead dopo l’irruzione al Chiostrino: «il fatto non sussiste»
Il caso Dopo le condanne in primo grado, la Corte d’Appello ribalta tutto: il blitz del 2017 non è «violenza privata». Erano sotto accusa in 13. Avevano interrotto la riunione di Como Senza Frontiere e preteso di leggere un documento
Colpo di scena nel processo per l’irruzione (datata 28 novembre 2017) che si verificò nel corso di una riunione del movimento “Como Senza Frontiere” in cui il tema all’ordine del giorno era l’accoglienza dei migranti nella nostra provincia. Il blitz – le cui immagini avevano fatto il giro di tutta Italia e che era stato compiuto da skinhead in arrivo da Como, dal resto della Lombardia e del Nord Italia – per i giudici dell’Appello di Milano non fu un atto di violenza privata. La sentenza di assoluzione è stata letta con la formula del «perché il fatto non sussiste». Ribaltate completamente le condanne che erano state lette in primo grado a Como, una decisione giunta dopo mezz’ora di camera di consiglio.
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