Emergenza energia: il palaghiaccio di Casate rischia la chiusura

Bilanci da rivedere Costi alle stelle, Csu cerca di correre ai ripari. Il Comune costretto ad aggiustare i conti: servono oltre tre milioni in più per gas ed elettricità

Bollette alle stelle, il Palaghiaccio è a rischio. È già successo ad altri impianti simili, ad esempio nel bellunese, con i palazzetti del ghiaccio costretti a chiudere a causa del caro energia. Anche Csu a Como è preoccupata per i costi dell’elettricità e del gas cresciuti in maniera esponenziale con previsioni fosche in vista della prossima stagione invernale. Le stime immaginano spese tre anche quattro volte più alte rispetto all’anno precedente. Il raddoppio è già un dato di fatto dallo scorso mese di luglio. I bilanci della società partecipata comunale così difficilmente reggono, non almeno senza delle misure correttive. Si tratta infatti di centinaia di migliaia di euro a cui fare fronte. Dunque nei primi giorni della settimana i vertici di Como servizi urbani hanno un appuntamento con assessori e tecnici in municipio.

«Posso dire che siamo preoccupati – dice Angelo Pozzoni, direttore generale di Como Servizi Urbani – i rincari di gas e luce si sono già fatti sentire da luglio, da prima dell’estate. Avevamo stimato dei budget molto prudenti e cauti, ma i prezzi continuano a salire. Sono colpiti tutti gli impianti natatori, ma ancor più il palazzetto del ghiaccio di Casate. L’utenza, collegata alla piscina, consuma grandi quantità di energia. Il ghiaccio per pattinare si mantiene, infatti, facendo funzionare dei compressori che vanno a corrente elettrica e consumano moltissima energia».

Il Comune deve trovare 3,3 milioni di euro in più per pagare le bollette

Il Comune sta preparando entro fine mese una variazione di bilancio anche per far fronte al caro energia. Complessivamente parliamo di circa 3,3 milioni di euro in più da trovare, più precisamente 1,6 milioni per poter pagare il gas e 1,7 milioni per l’elettricità. Sono rincari preoccupanti, in media del 53%. Sono già molti i Comuni che hanno lanciato l’allarme perché i bilanci colpa del caro energia rischiano di saltare. Le stesse preoccupazioni per restare agli enti pubblici le ha la Provincia, Villa Saporiti in particolare gestisce le scuole superiori. La partita oltre ai riscaldamenti dovrebbe certo occuparsi dell’efficientamento energetico visto che buona parte del patrimonio pubblico è in condizioni non certo eccellenti.

Tornando al palaghiaccio di Casate, infatti, si tratta di una struttura poco efficiente, l’impianto è vecchio di cinquant’anni. A cavallo con il 2021 il servizio è rimasto chiuso due mesi a causa di un problema al tetto, poi risolto a gennaio. Occorre pensare che la copertura del palaghiaccio è imperniata su una trave di legno lamellare lunga 47 metri, la più lunga d’Italia dalla fine degli anni settanta. Restano però ingenti lavori da effettuare. Tant’è vero che il sindaco Alessandro Rapinese sogna di poter costruire un nuovo palazzetto del ghiaccio a Muggiò, all’interno di una cittadella dello sport comprensiva di una piscina olimpionica finalmente restituita ai nuotatori ed un redivivo palazzetto.

Per riuscirci l’amministrazione comunale ha inoltrato una domanda al Pnrr per ottenere un finanziamento pari a oltre 11 milioni di euro, da Roma si attende una risposta. Nel mentre Rapinese ha anche bussato alle porte della Regione Lombardia, al Pirellone però siamo a fine mandato e occorrerà discuterne di nuovo dopo la primavera.

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