Emergenza freddo: posti letto tutti esauriti, servono più risorse

Senzatetto Dormitorio pieno, non mancano i bivacchi. Il referente: «Tanti i comaschi volontari per aiutarci». Ma rispetto all’anno scorso raccolti un sesto dei fondi

Emergenza freddo: tutto al completo al dormitorio. Tutti occupati anche i posti per la gestione dei migranti, anche se in città resistono alcuni bivacchi.

In via Borgovico la rete di volontari che ospita persone senza fissa dimora è sempre impegnata mattina e sera da ormai due mesi. Il servizio funziona senza intoppi, i posti letto - a differenza dell’anno scorso - sono quasi sempre pieni e si nota l’arrivo di volti nuovi, persone in difficoltà mai conosciute. Sia stranieri, compresi nuovi sbarchi, che italiani, segno della crescente difficoltà sociale.

I posti a disposizione

I letti a disposizione, trenta, sono cinque meno dell’anno scorso. Dunque a volte il dormitorio comunale di via Napoleona allarga i suoi spazi per fare posto a qualche nuova richiesta.

Altri quattro letti sono sempre pronti alla casa Ozanam e in parallelo undici parrocchie accolgono 25 bisognosi grazie a ben 400 comaschi che si danno da fare tra chiese e oratori.

La disponibilità da parte dei cittadini a coprire i turni per fortuna come detto non manca, manca piuttosto un po’ di sicurezza economica. L’anno scorso la raccolta fondi per sostenere l’emergenza freddo aveva sommato circa 35mila euro di donazioni, quest’anno la chiamata è partita in ritardo e siamo solo a quota 6.700 euro. È comunque ancora possibile dare una mano collegandosli a dona.fondazione-comasca.it “piano freddo”.

«Tanti comaschi hanno risposto all’appello e fanno i volontari all’ex caserma – spiega Francesca Cabiddu, referente del piano freddo per i Padri Somaschi – abbiamo coinvolto molte associazioni ed è di certo un bel segnale. Chi volesse unirsi a noi ha comunque sempre modo di farlo. Quanto alle donazioni siamo partiti dopo Natale e speriamo ora di recuperare un po’ di terreno».

Bivacchi in città

Nonostante i letti messi a disposizione dai comaschi in qualche angolo nascosto della città anche nei giorni più freddi si notano dei bivacchi. Nella zona di San Rocco per esempio c’è un via vai di persone con coperte e cartoni dentro all’ex supermercato di via Regina Teodolinda. Di tanto in tanto compaiono dei sacchi a pelo nel sottopasso della scalinata di via Castellini, dei giacigli sono spuntati anche dentro al Politeama e nella palestra di via Giulini. Si tratta spesso di persone che non accettano per scelta o per disagio mentale aiuti, altre volte invece sono dei migranti senza i documenti in regola che temono controlli e respingimenti.

Allargando di più il cerchio proprio alla gestione dei migranti è al completo anche la sede della Croce Rossa di Lipomo, circa 100 posti come capienza massima. Così pure i 26 letti allestiti per conto della Prefettura in via Cadorna, dove sono presenti minori non accompagnati.

La cooperativa Intesa Sociale avrebbe modo di approntare altri posti per ragazzini stranieri nei locali dell’ex Asl, ma è prima necessaria l’autorizzazione dell’ente governativo. Un passo più probabile con l’arrivo della bella stagione quando normalmente aumentano i flussi migratori. Dei minori vengono ospitati anche dalla parrocchia di Rebbio, circa una decina inviati da vicini paesi, insieme ad una trentina di migranti adulti.

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