Emergenza sanità, il Sant’Anna: «Assunzioni subito»

Ospedali Sono una quindicina i bandi pubblicati solo ieri per operatori socio sanitari e diversi specialisti. A Como servono 300 tra infermieri, medici e dipendenti

Una quindicina tra bandi e offerte d’assunzione in un solo giorno, l’Asst Lariana cerca di velocizzare le procedure per trovare 300 tra medici, infermieri e dipendenti. Gli ospedali sono a corto di infermieri, al Sant’Anna si sono appena tenute le prove d’esame per metterne sotto contratto altri 100, dopo il concorso chiuso a fine anno per stabilizzarne 130. Ma soltanto ieri gli ospedali pubblici comaschi hanno pubblicato concorsi per assumere operatori sociosanitari, specialisti di ortopedia e traumatologia (da mesi insufficienti), medici per la medicina trasfusionale, per la medicina legale, per la medicina dello sport, c’è un concorso attivo per trovare cardiologi, uno nuovo anche per la ginecologia e l’ostetricia.

Anche liberi professionisti

Si cercano anche liberi professionisti per le case di comunità, per i disturbi dell’alimentazione, per la psichiatria (mettendo in servizio anche pensionati), per la logopedia, per l’età evolutiva. Senza dimenticare il Pronto soccorso, l’anestesia e la rianimazione «stante il perdurare delle necessità dovute alla carenza di organico dei servizi».

«Per garantire i servizi abbiamo bisogno di personale – commenta Giacomo Boscagli, direttore amministrativo dell’Asst Lariana – e per reperire personale dobbiamo accelerare le procedure concorsuali. Su preciso mandato della direzione generale dobbiamo riuscirci nel più breve tempo possibile. È chiaro che aprire un grande numero di concorsi in contemporanea non sarà facile, ci sarà, per così dire, un po’ di traffico. In parallelo stiamo aprendo anche avvisi per raccogliere l’interesse dei libero professionisti esterni, stressando gli uffici». Queste procedure, l’ha ripetuto in più occasione il nuovo direttore generale Luca Stucchi, sono lente e macchinose. «Ci vogliono circa tre mesi per ciascun concorso – spiega Boscagli –, servono autorizzazioni, commissioni, pubblicazioni sui canali istituzionali cui seguono convocazioni, prove, eccetera. Quando anni fa c’era abbondanza di specialisti l’attesa non era un problema. Adesso abbiamo necessità stringenti e avremmo bisogno di accelerare. Anche per essere concorrenziali rispetto al privato che può assumere a chiamata». L’Asst Lariana ha bisogno di assumere circa 300 tra infermieri, medici e dipendenti. Il Ministro della Salute intende eliminare i tetti di spesa per il personale, un fatto che potrebbe permettere agli ospedali di muoversi più liberamente. Detto che oggi la difficoltà è riuscire a spendere tutti i fondi perché è complicato trovare camici bianchi. La Regione intanto, almeno per specialità in crisi come il Pronto soccorso e la pediatria, sta centralizzando i concorsi.

Aspettando i bonus

«È una strada più veloce – spiega ancora Boscagli – ma per realtà di periferia come la nostra le procedure centralizzate non è detto che siano un vantaggio. Molti professionisti più che Como o Sondrio fanno domanda per Milano. I bandi fino ad ora espletati centralmente tramite Areu hanno portato qui pochi nuovi sanitari. Diverso sarebbe se ci fosse l’obbligo, magari per un tempo limitato, di entrare in servizio in territori più svantaggiati. Certo la futura possibile introduzione dell’indennizzo di confine potrebbe essere una leva che gioca a nostro favore». Un bonus dato a ai medici e gli infermieri che lavorano vicino alla Svizzera. Questa novità, già varata dal governo, è da mesi in discussione in Regione.

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