«Falsi certificati di malattia per gli amici». Dottoressa comasca accusata di falso sospesa dal servizio

L’inchiesta I carabinieri notificano una misura cautelare a un medico di base residente in città. Gli accertamenti nati da un’indagine per delle tangenti all’obitorio di Saronno

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«Quanti giorni vuoi che te li preparo?». Quando provi a spiegare all’estero l’affermazione: “Mi metto in malattia”, la gente non capisce. In che senso “ti metti in malattia”? Il senso lo sintetizza magistralmente una telefonata del maggio dello scorso anno tra una dottoressa comasca e un’addetta all’obitorio dell’ospedale di Saronno.

- Quanti giorni vuoi che te li preparo?
- Eh, lunedì, martedì e mercoledì.
- Faringite?
- Anche stato influenzale...
- No, che poi rompono le b... scrivo faringite.

Il giudice delle indagini preliminari di Busto Arsizio ha sospeso dalla professione medica, nonché interdetto per un anno dal pubblico ufficio di medico di medicina generale, la comasca Maria Anna Fazio, 65 anni di Camerlata, medico di base di Ats Insubria con studio a Gerenzano, già finita in un’inchiesta penale (con tanto di patteggiamento cancellato grazie all’indulto) per un altro giro di falsi certificati medici, in quel caso per rinnovare patenti e porti d’arma. L’inchiesta a carico del camice bianco comasco è partita a margine delle indagini che il reparto operativo dei carabinieri di Saronno hanno aperto su un presunto giro di mazzette all’obitorio di Saronno.

Nel periodo di malattia la dipendente dell’ospedale in realtà avrebbe lavorato in nero presso lo studio medico che Maria Anna Fazio condivideva con Fiore Stefanucci

Nel pieno della seconda tragica ondata da Covid, nell’autunno 2020, con gli ospedali pieni e gli obitori affollati di vittime, i vertici dell’ospedale in provincia di Varese si sono presentati ai militari dell’Arma per denunciare il sospetto giro di “mance” da parte di diversi responsabili di onoranze funebri ad alcuni dipendenti in servizio presso la camera mortuaria della struttura ospedaliera. E in effetti l’indagine dei militari sembra aver portato alla luce un sistema corruttivo consolidato nel tempo.

Tra i dipendenti dell’ospedale di Saronno coinvolti nell’inchiesta - e finita ieri mattina agli arresti domiciliari - anche Sabrina De Carlo, ovvero l’addetta all’obitorio che nel maggio dello scorso anno chiedeva un certificato medico per potersi assentare dal lavoro. Proprio le intercettazioni telefoniche avviate sui presunti corrotti dell’ospedale, hanno portato la Procura a interessarsi dell’attività della dottoressa Fazio. E a scoprire - almeno stando all’accusa - che nel periodo di malattia la dipendente pubblica in realtà lavorava in nero proprio presso lo studio medico di Gerenzano che Maria Anna Fazio condivideva con Fiore Stefanucci, pure lui medico sospeso dal servizio su ordine del giudice.

Il tunnel carpale

E la dottoressa comasca è accusata di aver firmato almeno un secondo certificato medico, che a giudizio della Procura sarebbe falso. La vicenda coinvolge una paziente del suo collega, il dottor Stefanucci, che a Maria Anna Fazio fa predisporre 13 giorni di malattia causa tunnel carpale all’amica, la quale aveva bisogno di poter stare a casa per poter andare a un colloquio di lavoro. Ora la parola passa alle difese. Da capire se già nel corso dell’interrogatorio di garanzia il medico comasco vorrà fornire le proprie spiegazioni e difendersi dall’accusa di falso, la stessa per la quale 14 anni fa patteggiò in udienza preliminare (tanto che la Procura, oggi, le contesta la recidiva).

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