Fare il pieno di benzina oltre confine torna a essere conveniente: a Chiasso 15 centesimi in meno

Il confronto Dopo oltre dieci mesi il pieno torna favorevole in Svizzera: la verde scende a 1,69 euro al litro. In città oscilla tra 1,80 e 1,90 euro. Attesa per l’applicazione delle nuove norme con l’esposizione del doppio prezzo

Lungo il viale dei distributori di Vacallo, dicono che il vero test per capire se i comaschi torneranno o meno in forze oltreconfine per il pieno di carburante è rappresentato dal fine settimana ormai alle porte, con l’euro che peraltro ieri ha recuperato parzialmente quota sul franco. Il dato oggettivo è che ieri la verde è scesa in un distributore a due passi da Pizzamiglio sotto l’euro e 70 al litro, attestandosi a 1,69 euro per litro con il diesel a 1,96 euro per litro. Si tratta di uno spartiacque importante, perché dalla fine del taglio sulle accise sul lato italiano del confine di fatto quello di ieri è il primo messaggio che il Ticino lancia per riconquistare parte del terreno perso in 10 mesi abbondanti di prezzi decurtati in Italia.

La differenza maggiore si vedrà entro fine mese

E in questo caso i conti sono presto fatti, considerato che attraverso l’Osservatorio Carburanti del Mise (il ministero dello Sviluppo Economico) si nota che nei 106 distributori comaschi sotto la lente la forbice dei prezzi va dai 2,17 euro al litro del distributore di Fenegrò (prezzo rilevato lo scorso 7 gennaio) all’euro e 75 al litro al self service di un distributore “bianco” di Cantù (prezzo rilevato sempre il 7 gennaio). E un euro e 75 rappresenta peraltro il prezzo giornaliero di uno dei distributori più frequentato dai comaschi sempre in quel di Vacallo.

Una sottolineatura la meritano anche i prezzi di Como città (13 i distributori presi in esame), sempre attraverso l’occhio attento dell’Osservatorio Carburanti del Mise. In questo caso si va dall’euro e 90 per litro al self service (dato censito all’8 gennaio) della “Esso” di via Canturina all’euro e 80 per litro - il riferimento è sempre alla verde - del Carrefour di via Cristoforo Colombo.

Siamo dunque nell’ordine di “meno” 10 centesimi al litro a favore del Ticino, il che potrebbe incentivare il controesodo - visto quanto accaduto dal 21 marzo al 31 dicembre - per il pieno di carburante dai Comuni di confine al vicino Cantone, ricordando con tutta l’enfasi del caso i 25 mila frontalieri che ogni giorno raggiungono il Ticino per lavoro e che a questo punto optano per il vicino Cantone anche per il pieno.

La distanza è pari a circa 10 centesimi al litro

Di sicuro da qui a fine mese si vedrà in maniera nitida se i distributori ticinesi avranno preso il sopravvento su quelli comaschi oppure se il capoluogo in primis avrà retto l’urto dello stop al taglio delle accise.

Al momento dal nostro Governo non arrivano segnali che fanno pensare alla reintroduzione del taglio delle accise. Nell’ultima seduta del Consiglio dei Ministri è stato però deciso di dar corso al monitoraggio su base giornaliera - e non più settimanale - dei prezzi del carburante. Ogni distributore - stando alle notizie delle ultime ore - dovrà dunque esporre il doppio prezzo, quello che il ministero pubblica giornalmente (o quasi) e quello applicato alla vendita dal distributore stesso. Chi derogherà da questo obbligo è destinato ad incappare in “sanzioni amministrative rafforzate”.

Ieri a metà mattina i distributori di Vacallo registravano qualche cliente in più rispetto alla scorsa settimana. Ma il vero test, come detto, è fissato da venerdì pomeriggio in poi.

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