Fascia a Rapinese e Landriscina diserta il saluto ufficiale. Negli ultimi 20 anni, mai successo. Lui: «Nessuno sgarbo, impegni pregressi»

Palazzo Cernezzi Ieri proclamazione e insediamento. L’uscente non si presenta. Solo oggi (forse) l’incontro

Dalle 11.05 di ieri Alessandro Rapinese è il tredicesimo sindaco di Como dalla nascita della Repubblica. Sulla scrivania del suo ufficio, al primo piano di Palazzo Cernezzi, l’atto di proclamazione ufficiale firmato dal segretario generale Giuseppe Locandro.

Il grande assente, però, nella giornata di ieri è stato il sindaco Mario Landriscina, che non si è presentato in Comune per la consueta stretta di mano con il suo successore. Una prassi consolidata a Palazzo Cernezzi. Nel 2002 la cerimonia aveva visto protagonisti Alberto Botta e Stefano Bruni con Botta che aveva lasciato al suo successore una serie di consigli e di progetti per iscritto. Nel 2012 la stretta di mano era avvenuta tra Stefano Bruni (rimasto in carica per due mandati) e Mario Lucini. I due avevano anche preso un caffè insieme subito dopo il passaggio di consegne di rito davanti alla stampa e ai fotografi.

Nel 2017 era toccato a Mario Lucini e Mario Landriscina. Ieri però, come detto, nessun saluto ufficiale. Landriscina, come hanno rivelato in Comune, è stato l’ultima volta a Palazzo Cernezzi lunedì, quando ha svuotato il suo ufficio. Ieri mattina lo stesso Rapinese ha provato a chiamarlo, ma i due non sono riusciti a parlare. «Ho mandato un messaggio - ha detto Rapinese - e mi ha mi ha risposto che mi avrebbe ricontattato a breve perché non prendeva il cellulare, si vede che al momento non ha ancora avuto la possibilità di farlo. La mia disponibilità è totale e massima e sono certo lo sia anche la sua». Nessuna polemica da Rapinese di fronte a un episodio che, comunque vadano le cose, non ha precedenti in città, almeno non recenti. « Non dò letture - le parole del nuovo sindaco - ed essendo Landrisina persona schietta e diretta sono certo che se non avesse voluto incontrarmi mi avrebbe avvisato. Avremo modo di farlo nei prossimi giorni. È stato primo cittadino fino a ieri, sono certo che sia un impedimento serio a non farlo essere qui. Lui stesso mi ha detto nei giorni scorsi che aveva alcune cose di cui parlarmi». Si sono poi sentiti dopo le 14.

Dal canto suo nel tardo pomeriggio di ieri Landriscina ha chiarito di «non aver voluto fare alcuno sgarbo». «L’iter non era concluso martedì - ha precisato - e solo in tarda mattinata di oggi (ieri, ndr) è arrivata la conferma e ci siamo sentiti. In pomeriggio avevo già un impegno e l’ho avvisato che domani mattina (oggi, ndr) sarò in Comune». Lo stesso Rapinese nei giorni scorsi aveva dato molta importanza all’incontro con il suo predecessore. Non a quello a prova di flash, ma al faccia a faccia privato (che a questo punto avverrà questa mattina) per analizzare una serie di dossier. Nel frattempo ieri Rapinese ha indossato per la prima volta la fascia tricolore, per le foto di rito davanti a numerosi componenti della sua lista. Ad osservarlo anche la compagna Sara e la figlia Olivia. Ha spiegato che «la giunta è pronta» ma che «la volontà è quella di far fare a tutti un passaggio in consiglio». E ancora: «L’unico problema è il vicesindaco - ha aggiunto sorridendo - perché quando gli ho detto che volevo affidargli l’incarico mi ha risposto “è troppo per me”. A breve dirò di chi si tratta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA