Civiglio, sale il costo. E sulla riapertura nessuna previsione

Frana Altri 200mila euro per mettere in sicurezza l’area - Il sindaco: «Il senso unico alternato? Ci stiamo lavorando - La priorità rimane la sicurezza». I residenti: «Che disagi»

La frana di Civiglio è tornata nuovamente in consiglio comunale. È stata infatti approvata una variazione di bilancio che comprende 500mila euro per la messa in sicurezza del versante (200mila euro in più rispetto alle stime iniziali) e che, dal punto di vista tecnico, è fondamentale per il via libera da parte della giunta al progetto di fattibilità tecnico economica a cui dovrà seguire l’ok al progetto esecutivo e la gara d’appalto. Quest’ultima dovrebbe essere avviata a luglio e si può quindi stimare un inizio effettivo del cantiere a settembre, per concludere il tutto nell’arco di quattro-cinque mesi.

Nessuna certezza

La priorità adesso, anche dei residenti che da 13 mesi convivono con la chiusura di via Dei Partigiani e con tutti i disagi conseguenti, è quella di riuscire a riaprire la strada a senso alternato e su questo aspetto a Palazzo Cernezzi, da quanto trapela, sono in corso valutazioni approfondite per arrivare alla svolta. Al momento, però, non vengono fornite certezze per quanto riguarda le date. «La stima iniziale dei costi fatta dal dirigente – spiega il sindaco Alessandro Rapinese – prevedeva un intervento da 300mila euro, ma dopo la Conferenza dei servizi e, quindi al termine di tutte le verifiche, è emerso che servivano più soldi. Per questo abbiamo fatto la variazione di bilancio mettendo a disposizione i fondi. Su Civiglio ci sono due settori che ci stanno lavorando, il settore Opere pubbliche e il settore Ambiente e Difesa del suolo. Entrambi stanno cercando di porre fine ai disguidi il prima possibile e stanno lavorando per limitare i disagi riaprendo la strada il prima possibile, ma in ballo c’è la sicurezza degli esseri umani». Questo prima di aggiungere polemicamente: «Se qualcuno ha qualcosa da spiegare ai miei ingegneri e architetti la smetta di dire buffonate e venga a Palazzo Cernezzi a spiegarci come si fa. Questo è il Paese dei 60 milioni di allenatori, ingegneri e architetti». I residenti sono in attesa di avere indicazioni chiare. «Il Comune – spiega Paola Maule, una di loro - durante l’intervento in consiglio comunale ad aprile aveva detto che entro il 31 maggio sarebbe stato pronto il progetto per la messa in sicurezza e che avrebbero fatto le verifiche per la riapertura a senso unico alternato della strada. Siamo ormai oltre la metà di giugno e non si è più saputo nulla. Per noi la riapertura della strada sarebbe un passo avanti significativo anche perché in estate gli orari dei bus sono ridotti e ci sono ancora più disagi. Per il cantiere ormai abbiamo capito che ci vorrà tempo, dovendo fare anche la gara d’appalto, ma almeno la strada che si riapra. Sono tredici mesi che subiamo un disagio enorme e il Comune dovrebbe tutelare la collettività».

Da oltre un anno

Lo smottamento si era verificato il 15 maggio dell’anno scorso da un terreno privato al di sopra di via Dei Partigiani e il Comune aveva poi deciso di intervenire direttamente (rivalendosi poi sulla proprietà) dopo aver riscontrato il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dall’ordinanza del sindaco sulla messa in sicurezza.

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