Frode da 2 milioni. Lascia il carcere il cittadino russo di Como

Niente estradizione Già più volte la Corte d’Appello ha evidenziato come «le violazioni dei diritti umani» in Russia rappresentino una «situazione diffusa»

La scorsa settimana era stato arrestato a Como, mentre si trovava nell’Ufficio passaporti, in quanto gli agenti – dopo aver verificato che il documento formalmente rilasciato dalle autorità dell’Armenia presentava dubbi sull’autenticità – l’avevano trattenuto e poi segnalato alla procura. Era poi emerso in quell’occasione un mandato di cattura internazionale emesso nel 2014 dalle autorità competente di Mosca (il tribunale di Tverskoy, che è un quartiere della capitale) perché lo stesso soggetto, che di nome fa Arkady Prokofyev, era stato accusato di una presunta frode da 2 milioni e 200mila dollari.

L’uomo, che ha 73 anni, si era presentato a Como per essere processato con il rito direttissimo (ottenendo il rinvio ad ottobre) per poi essere portato in carcere in attesa della decisione della Corte d’Appello di Milano in merito alla richiesta di estradizione. Ma, è notizia di ieri, il cittadino russo con domicilio a Como in via Anzani, è stato scarcerato. I giudici meneghini, infatti, hanno disposto solo l’obbligo di firma in attesa della conclusione del procedimento sull’estradizione. Estradizione che – secondo le agenzie – difficilmente sarà concessa perché già più volte la stessa Corte d’Appello di Milano aveva evidenziato come «le violazioni dei diritti umani» in Russia rappresentino una «situazione diffusa».

In realtà, tuttavia, la vicenda è ferma ancora a qualche passo prima, ovvero all’attesa degli atti dalle autorità russe per perorare la causa dell’estradizione. Solo dopo una attenta lettura degli atti di accusa i magistrati milanesi potranno esprimersi sulla richiesta. Sempre secondo le agenzie, la Procura generale, con il sostituto pg Cuno Tarfusser, chiederà alla Corte di rigettare l’istanza.

L’uomo si era presentato all’ufficio passaporti in seguito alla necessità di effettuare il rinnovo del permesso di soggiorno. Erano nati in quel momento i dubbi sul documento armeno, poi riscontrati dopo una verifica. Così il giorno dopo Prokofyev era stato processato in Tribunale, procedimento non ancora definito.

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