Galassie a spirale: un viaggio tra le immagini più belle dell’universo, con un fisico comasco

Nasa Scattate dal telescopio James Webb, queste fotografie sono state ottenute grazie alla collaborazione di 150 fisici, tra cui un comasco. Si chiama Mattia Sormani ed è un “cervello di rientro”

È davvero facile rimanere a bocca aperta di fronte alle immagini delle galassie a spirale situate vicino alla Terra che sono state pubblicate oggi dalla Nasa. Sono tra le fotografie più belle di questo genere di galassie: a catturarle è stato il telescopio spaziale James Webb all’interno del progetto Physics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS (Phangs), sostenuto da oltre 150 astronomi di tutto il mondo.

Ma oltre a essere così sorprendenti, queste fotografie hanno anche il pregio di avvicinare Como all’universo e alle sue misteriose profondità perché tra gli scienziati di Phangs, il gruppo di fisici che ha collaborato con la Nasa per elaborare e pubblicare queste immagini, c’è anche Mattia Sormani, che dopo dieci anni all’estero è oggi un “cervello di ritorno” in Italia.

In primavera Sormani prenderà servizio all’Università dell’Insubria, al Dipartimento di Scienza e alta tecnologia a Como, dove studierà il trasporto di materia verso il centro della Via Lattea e l’alimentazione dei buchi neri, progetto per il quale ha vinto l’Erc Starting Grant 2023, un bando del Consiglio di ricerca europeo da un milione e mezzo di euro. E anche le immagini diffuse oggi dalla Nasa saranno oggetto di approfondimento del team che si formerà a Como.

Spirali di stelle scintillanti, al cui centro riposano stelle più antiche e, talvolta, buchi neri attivi: le immagini scattate dal James Webb fanno parte di un grande progetto - Phangs - che ha già lavorato con dati e immagini provenienti dal telescopio spaziale. «Le nuove immagini di Webb - spiega Janice Lee, scienziata e progettista per le iniziative dello Space telescope science institute di Baltimora - sono immagini eccezionali anche per i ricercatori che hanno studiato per decenni queste stesse galassie. Bolle e filamenti sono fotografati nel dettaglio, alla più piccola scala mai raggiunta, e raccontano la storia del ciclo di formazione di una stella».

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