Generazione Z contro le mafie: l’impegno degli studenti di Como nell’incontro con Caponnetto

L’evento Il figlio di Nino Caponnetto, del pool antimafia realizzato a Palermo negli anni ’80, ha presentato il proprio monologo in Seminario vescovile. La mattinata organizzata da Uciim ha coinvolto anche gli studenti

«Siate autori e artefici della Resistenza» ha detto Antonella Palermo, docente del gruppo comasco di Uciim (unione cattolica degli insegnati) in chiusura dell’evento sulla lotta alle mafie organizzato al seminario vescovile di Como, davanti a un pubblico commosso. La citazione è un monito ai giovani di Massimo Caponnetto, figlio di Antonino Caponnetto, magistrato italiano che ha segnato la storia della lotta alla criminalità organizzata in Italia guidando il pool antimafia ideato da Rocco Cherici tra 1983 e 1988.

Una storia che parla a tutti

È stato ospite anche Massimo Caponnetto, con un suo monologo (portato per la prima volta in Lombardia proprio sabato a Como) in cui racconta la storia di Nino Capponnetto arrivando fino alla strage di Capaci. Nel monologo, dal titolo Amuninni, tratto dal libro “C’è stato forse un tempo” si racconta l’incontro fra Nino e Bettina, che sarebbe poi diventata sua moglie, nella città di Pistoia degli anni ‘40. Il loro amore incrocia le vicende della Storia quando Nino, nei primi anni ‘80, decide di tornare nella sua Sicilia per affrontare una sfida difficile e piena di incognite, che lo terrà lontano da Bettina per molto tempo.

«Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici, ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e agire da uomini liberi e consapevoli» è stato l’invito rivolto ai giovanissimi presenti e ripreso proprio dalle parole di Nino Caponnetto

Alla mattinata infatti hanno preso parte anche alcuni studenti del gruppo “Ragazzi generazione Z”, guidato da Simona Barberio, presidente di Uciim Como, che hanno letto al pubblico testi di Peppino Impastato, Giovanni Falcone e Rita Atria. Arianna Bergamini, Alessandro Valentino e Ludovica Chiarella hanno portato al pubblico presente una testimonianza viva del valore che l’educazione alla legalità riveste per i ragazzi della loro età e hanno presentato il progetto di un campo estivo organizzato sul territorio proprio per accrescere la sensibilità su questo tema. «L’idea che stiamo sviluppando con questi ragazzi (trenta, in totale, tra gli 11 e i 17 anni, ndr) è quella di entrare nelle aule scolastiche - spiega Barberio - con progettidi teatro per la legalità».

Tre riconoscimenti

L’evento ha visto anche la consegna di tre riconoscimenti: a Elena Daddi, sindaco di Bregnano e presidente del comitato “5 dicembre 2014”, di cui fanno parte i sindaci dei Comuni comaschi impegnati nella lotta alla criminalità organizzata e di cui è entrato a far parte quest’anno anche il comune di Como; Andrea Marino, maresciallo e comandante della caserma dei carabinieri di Olgiate Comasco, noto per il gesto con cui, nella sua città natale in Calabria, a Oppido Mamertino, vietando durante una processione l’inchino sotto la casa del boss; e infine a Massimo Caponnetto, che ha annunciato la propria presenza alla prossima marcia contro le mafie a Como.

All’evento hanno presenziato in rappresentanza di Palazzo Cernezzi anche la vice sindaco Nicoletta Roperto e l’assessore con delega alla lotta alle mafie Alberto Fontana. L’incontro è stato registrato e sarà disponibile nei prossimi giorni sul canale YouTube di Uciim.

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