Gettò la fidanzata da un dirupo, il giudice: «Pochi 8 mesi di pena»

Ponte Chiasso Il gip respinge l’accordo di patteggiamento con la Procura. L’accusa iniziale di tentato omicidio si era trasformata in lesioni e stalking

Como

Otto mesi di pena per aver spinto l’ex fidanzata in un dirupo sono troppo pochi. Il giudice dell’udienza preliminare di Como, Maria Elisabetta De Benedetto, ha respinto l’accordo di patteggiamento tra la Procura e i difensori di Venus Ionut Zambiloiu, rumeno di 26 anni residente in città, che il 9 maggio scorso, di notte, nel tratto di via Bellinzona che scende verso Ponte Chiasso all’altezza di via Oldell, spinse da un dirupo la ex fidanzata.

L’arresto

Il giovane venne arrestato per tentato omicidio, dopo che la giovane aveva denunciato l’accaduto agli agenti della Polizia locale. Il pm Giuseppe Rose, nelle scorse settimane, aveva derubricato il reato in lesioni personali e stalking, dando l’assenso ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Tuttavia, nel corso dell’udienza che si è tenuta in Tribunale a Como questa settimana, il patteggiamento che era stato proposto (otto mesi) non è stato ritenuto congruo dal giudice che ha dunque invitato le parti a trovare un nuovo accordo.

Nel frattempo tuttavia, gli avvocati Fabio Gualdi e Francesca Ambrosino che assistono l’indagato, hanno ottenuto la revoca del braccialetto elettronico e la possibilità per il giovane di recarsi al lavoro, con la previsione anche di un percorso di recupero che dovrà essere effettuato. L’udienza è stata poi rinviata a ottobre.

Il fatto, come detto, era avvenuto nella notte del 9 maggio. Il ventiseienne al termine di una lite aveva spinto in un dirupo la ex fidanzata che era precipitata per non meno di sei metri, perdendo i sensi. Il giudice tuttavia, dopo un po’ di settimane e accogliendo l’istanza della difesa, aveva concesso i domiciliari sostenendo che il ragazzo non aveva intenzione di uccidere la ragazza ma solo (si fa per dire) di farle del male, visto che dopo averla spinta nel dirupo che si trova tra la via Bellinzona e la via Oldelli, non vedendola più risalire, al posto di allontanarsi era sceso pure lui nella scarpata recuperandola da una roggia in cui la ragazza era caduta e in questo modo salvandola.

Cancellò le tracce

Il ragazzo l’aveva anche ripulita dal fango e dal sangue, ma questo solo per cancellare le tracce di quanto commesso. La giovane vittima tuttavia solo poche ore dopo questa drammatica vicenda si era presentata al comando di polizia locale di Como per denunciare quanto avvenuto.

L’ex fidanzato era stato così arrestato e portato al Bassone, dove era rimasto a lungo prima che la difesa riuscisse ad ottenere la scarcerazione e l’attenuazione della misura, passando ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Una vicenda che avrebbe dovuto chiudersi questa settimana ma che al contrario rimarrà aperta per volere del Gup, che non ha ritenuto gli otto mesi di patteggiamento congrui per quello che era avvenuto.

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