Gli sportivi di via Puecher tutti d’accordo: sì al nuovo stadio ma occhio ai posteggi

Il dibattito Guggiari (Aeroclub): «Meglio ristrutturarlo che abbandonarlo come la Ticosa» - Gè (Yacht club): «Spero che lo facciano». Bernasconi (Canottieri): «La sosta, nodo centrale»

Qualcuno è più scettico, qualcuno lo è un po’ meno. Il tema centrale, per tutti, è identico: i posteggi; la fruibilità, l’accessibilità.

In viale Puecher si discute inevitabilmente del nuovo stadio Sinigaglia, oggi che finalmente il futuro sembra davvero a un passo dopo decenni di dibattiti, di discussioni, di tentativi più o meno abortiti, di rattoppi e di improvvisi cambi di rotta.

Enrico Guggiari, attuale presidente dell’Aeroclub, è forse il più scettico. Questa settimana, peraltro, la giunta ha dato parere favorevole al progetto per il rifacimento degli uffici che si trovano esattamente tra l’Hangar e la curva ovest: «In termini assoluti – dice Guggiari – io sarei per il trasferimento dello stadio in altra sede, magari nella piana di Lazzago, il sito di cui si dibatte da anni. Tuttavia se l’alternativa è quella di ritrovarsi qui il vecchio Sinigaglia abbandonato come una Ticosa qualunque, allora forse è preferibile la soluzione caldeggiata dalla società, vale a dire il rifacimento nella collocazione attuale. Naturalmente il progetto non potrà non tenere conto della necessità di dotare la struttura di un numero di posteggi congruo, tali da poter servire tutta la zona». Quello dei posteggi è il nodo principale, come conferma anche Leonardo Bernasconi, presidente della Canottieri: «Certo, quello della sosta è il punto fondamentale – dice -. A me interessa che si tenga conto delle esigenze dei nostri ospiti e dei nostri atleti. Dobbiamo sperare che il nuovo stadio ci consenta di proseguire l’attività, agonistica e non. Questo significa posteggi, in primis, ma non solo. La zona, un tempo, era considerata la cittadella dello sport. Mi piacerebbe che tornasse a esserlo davvero; motonautica, vela, canottaggio. E, appunto, calcio», di cui il presidente della Canottieri è peraltro un accesissimo tifoso. «D’altra parte – aggiunge Giancarlo Gé, presidente dello Yacht club – mi è parso di capire che gli attuali vertici del Calcio Como siano molto determinati nel voler mantenere lo stadio dove si trova attualmente. Ne prendo atto, e a questo punto non posso che sperare che lo facciano». Di sicuro i vertici della società di viale Sinigaglia stanno spingendo a fondo sull’acceleratore.

Se tutto andrà come previsto, questa settimana riceveranno i disegni del progetto definitivo, che a gennaio sarà presentato a Palazzo Cernezzi, per essere sottoposto all’attenzione di una amministrazione che, per il tramite del sindaco Alessandro Rapinese, si è resa massimamente disponibile a sostenere il progetto.

Sul tipo di stadio che sarà le voci si inseguono da settimane; nei giorni scorsi è circolato un disegno molto interessante quantomeno per la presunta soluzione adottata per la copertura delle tribune, una sorta di tetto calpestabile e panoramico che si presta, quantomeno sulla carta, a una lunga serie di spunti di utilizzo, una sorta di passeggiata con piante, tavolini e chissà, magari anche uno o più punti ristoro. Come detto, però, gli aspetti che interessano di più sono quelli relativi al “ridisegno” di tutta l’area attuale: viabilità e posteggi in primis. Per conoscere il progetto definitivo non c’è, comunque, molto da attendere.

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