Hacker, pandemia e poco personale: in totale persi 2500 screening per i tumori

Salute La Regione aveva chiesto di garantire nel 2022 il 110% dei servizi offerti prima del Covid. Niente da fare per l’attività ambulatoriale (che è diminuita), ricoveri ok, male la prevenzione

La sanità cerca di recuperare il terreno perduto, bene i ricoveri e la chirurgia, gli esami e le visite invece scontano la mancanza di personale e la coda della pandemia. Male gli screening, colpa dell’attacco hacker subito dall’Ats.

Per il 2022 la Regione aveva chiesto alle aziende ospedaliere di offrire il 110% dei servizi sanitari rispetto al 2019, così da colmare il vuoto creatosi durante la pandemia. Asst Lariana per le attività di ricovero e di chirurgia programmata non è riuscita a raggiungere questa percentuale, ha però comunque aumentato i volumi delle prestazioni del 6,3%. La differenza rispetto a quanto chiesto dalla Regione, in termini economici, oscilla tra il 92% e il 102% delle prestazioni, senza toccare il 110%.

Mancano gli specialisti

«Il mancato pieno raggiungimento del target – si legge nel piano approvato dall’Asst Lariana – è riconducibile al presidio di Menaggio, dove data la perdurante carenza di anestesisti è stato ridotta la produzione di ricoveri. Al Sant’Anna invece l’anno scorso sono stati mantenuti 56 letti ordinari per la lotta al Covid, precedentemente appannaggio di altre attività chirurgiche». L’ospedale di Cantù è stato sacrificato, le forze sono state concentrate al Sant’Anna.

L’attività ambulatoriale dell’Asst Lariana nel secondo e nel quarto trimestre del 2022 è invece purtroppo diminuita rispetto al 2019. Siamo sempre in termini economici tra l’87% e il 92%, distanti dal 110%. «Nel 2022 sono state mantenute le regole di distanziamento – riporta il documento – a questa va poi aggiunta la carenza di personale medico, sia strutturato che specialisti ambulatoriali, in una pluralità di discipline».

Le criticità che pesano sul bilancio riguardano soprattutto Ortopedia, che rispetto al 2019 ha perso cinque specialisti su 13, Oculistica che ha perso 60 ore al mese rispetto a quattro anni fa come specialisti esterni. E poi Dermatologia che non ha rimpiazzato un pensionamento avendo 55 ore specialistiche mensili in meno data la mancanza di personale. Dunque i tempi d’attesa per visite ed esami sono peggiorati, con un forte rallentamento nel quarto trimestre, rispetto agli obiettivi fissati pari al 9%. Simile impatto per la diagnostica per immagine.

Sono migliorati invece i tempi di ricovero in particolare per la chirurgia oncologica, tra l’80% e il 90% del target, meno per i pazienti per i pazienti non oncologici, tra il 75% e l’85%, ma comunque in crescita ed entro quanto chiesto dalla Regione. Bene anche la chirurgia robotica con 314 interventi effettuati, superata la soglia dei 250 interventi richiesti. Rispettati gli obiettivi sulla lotta al Covid e sulla rete territoriale, la costruzione di servizi sanitari più vicini ai cittadini.

La situazione degli screening

Male invece gli screening, la prevenzione dalle malattie tumorali. Gli screening del colon retto nel 2019, eseguiti dentro all’ospedale, erano stati 1.382 mentre nel 2022 solo 859, è il 38% in meno. Le mammografie sono passate da 8.339 a 6.396, il 23% in meno. Cresce lo screening della cervice uterina, ma soltanto perché è a regime solo dall’anno scorso. «Si fa notare come, a causa di hackeraggio subito da Ats Insubria – recita sempre il documento dell’Asst Lariana - le attività di screening hanno subito un drastico rallentamento. Si sottolinea comunque che l’erogazione delle prestazioni di screening è fortemente condizionato dalla adesione degli utenti contattati da Ats».

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