«I bus non spengono il motore. E noi residenti respiriamo i gas»

Ponte Chiasso La protesta dei residenti, esasperati dal traffico e dallo smog

«Non voglio rompere l’anima al prossimo, ma provi a capirmi». È lo sfogo di Umberto Mauri, residente a Ponte Chiasso. Come lui, altre persone puntano il dito contro una cattiva abitudine che, a loro dire, avrebbero alcuni autisti dei bus di linea: tenere acceso il motore mentre restano fermi, per diversi minuti al capolinea di via Bellinzona proprio nei pressi della fermata, a ridosso dell’ex Lechler.

Una brutta usanza, nociva per l’ambiente e per i polmoni in generale. Ma, nello specifico, difficilmente sopportabile per chi ha l’appartamento nei paraggi. «In questo momento, mentre sto parlando, ci sono due bus con i motori accesi da oltre un quarto d’ora – aggiunge il residente – Purtroppo, nonostante le proteste, non cambiano abitudine».

Il problema diventa ancora più fastidioso in estate, quando a causa del caldo si tende a tenere la finestra aperta, specie nelle ore serali. In questo modo, «le case si riempiono di fumo» , particolarmente fastidioso soprattutto nell’orario dei pasti. A nulla, fino ad adesso, sono valse le telefonate alle forze dell’ordine e ai vigili: fino ad adesso, spiega chi vive lì, si sono contati pochi e sporadici interventi , ma nulla di più. «Ho chiamato più volte – spiega Mauri – l’ultima volta due giorni fa: la polizia mi ha detto che avrebbe mandato i vigili, ma non sono venuti. Su 30 telefonate, in totale, sono venuti una volta a fare i controlli, forse perché ero davvero molto arrabbiato». Non esiste una fascia oraria particolare, il problema è spalmato sull’arco della giornata, con un picco la sera e il pomeriggio.

L’obiettivo è la risoluzione della questione attraverso il buon senso. Anche perché, dice Mauri, «restano fermi anche un quarto d’ora. Perché non spengono il motore? Inoltre, spesso i mezzi sono vecchi. Così le persone devono respirare i loro gas di scarico. Visto che, in generale, abbiamo problemi d’inquinamento, perché l’Arpa non interviene con i controlli?». Il problema si trascina da tempo senza trovare, però, la soluzione. Già da tempo i residenti della zona chiedono a gran voce un intervento. Già due anni fa, un gruppo di abitanti del quartiere si era rivolto al giornale segnalando lo stesso problema e domandando una presa di posizione da parte dell’azienda. Nonostante le rassicurazioni da parte dei vigili, la questione persiste. E, con questo caldo, non potere tenere la finestra aperta, in assenza di condizionatore, rischia di essere insopportabile. Peraltro, in estate, i bus circolano fino a tarda ora. E, anche in quel caso, il motore resta acceso.

Asf fa sapere che, «preso atto della segnalazione, nei prossimi giorni effettuerà i controlli del caso per valutare eventuali correttivi alla situazione di disagio al capolinea di Ponte Chiasso».

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