«Idee e fondi ci sono ma manca personale. Tanti progetti fermi»

In Comune Macchina amministrativa in difficoltà. Non decollano Borgovico vecchia, giardini e Politeama. I sindacati: «Tante risorse hanno scelto di andarsene»

Mancano tecnici e informatici e le opere pubbliche, già finanziate e approvate dal Comune, faticano a essere realizzate. La carenza di personale frena la capacità dell’amministrazione di portare a termine quanto annunciato. Non basta il capitale umano per completare, per esempio, la progettazione del rifacimento di via Borgovico vecchia, e l’ufficio contratto sta penando per arrivare alla firma sul contratto per avviare i lavori ai giardini a lago. Servirebbero inoltre funzionari pronti a mettere la testa anche sul futuro del Politeama o sulle tante scuole che hanno bisogno di interventi e ristrutturazioni, forti di risorse economiche già messe in cassa.

Carenza di personale

Dal settore Opere pubbliche, va ripetendo il sindaco Alessandro Rapinese, mancano almeno otto tecnici. I soldi a bilancio per mantenere le promesse elettorali ci sono, ma a Palazzo Cernezzi servono più informatici, architetti e ingegneri. Questo è uno dei principali nodi da risolvere, così il primo cittadino ha riferito in settimana alla seconda commissione.

«Non possiamo fare tutto» ha ribadito il sindaco. Detto che il Comune sta avviando i lavori a Villa Olmo, aspettando il parcheggio in Ticosa, ed è impegnato sul completamento degli arredi del lungo lago. Insomma l’amministrazione ha tanti capitoli aperti a cui tenere testa, benché le minoranze non manchino mai di fare notare che in realtà sono tutti progetti ereditati. Purtroppo sono già preventivate, si legge nel piano triennale dei fabbisogni del personale, 23 ulteriori cessazioni nel 2023, almeno quelle note sino a metà ottobre. Tra trasferimenti, mobilità e pensionamenti, sul totale delle fuoriuscite cinque sono figure tecniche, due sono informatici e quattro amministrativi. Altri sei lasceranno l’ente nel 2024. Serve assumere almeno 30 amministrativi, per più di un terzo dei posti però gli ultimi concorsi hanno dato buoni risultati. È meno facile con i tecnici, le scrivanie vuote sono 17 e anche in questo caso è stato avviato un concorso. Il Comune tratta l’assunzione di un nuovo dirigente amministrativo tramite mobilità e due posizioni tra gli informatici sono state coperte.

Nel piano delle assunzioni non c’è traccia di educatori e cuochi per gli asili, mentre per la polizia locale il Comune spera di mettere sotto contratto 15 persone.

«Ma molti scappano»

«Per le opere pubbliche e i servizi informatici attraversiamo il momento peggiore – commenta Alessandra Ghirotti, segretaria della Funzione pubblica della Cgil – i tecnici preferiscono lavorare nel privato o andare in Svizzera. I contratti pubblici sono fermi da dieci anni. Il carico di lavoro è tanto, troppo a lungo gli enti hanno dovuto bloccare le assunzioni. Qui la vita costa troppo cara, da sud non ci sono più arrivi. Anzi, i dipendenti sono liberi di andare via in mobilità. E infatti le cessazioni sono molte e non solo per i tanti pensionamenti».

«Avere il fiato sul collo non aiuta – dice Nunzio Praticò per la Funzione pubblica della Cisl dei laghi – tante risorse interne hanno scelto di andare altrove, anche presso altri enti pubblici. C’è un solo ingegnere strutturista in tutto il Comune per la verifica della tenuta degli immobili e l’anno prossimo andrà in pensione. In media negli uffici di Palazzo Cernezzi manca un 30% di figure tecniche e di supporto».

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