
Cronaca / Como città
Venerdì 15 Agosto 2025
Il bimbo ha fretta, parto in strada: operatore del centro minori salva mamma e neonato
Storia Donna si sente male in via Gramsci. Il mediatore e tre ragazzi della struttura la soccorrono - ll piccolo Thiago nasce subito, prima dell’arrivo dell’ambulanza. Portati al Valduce, stanno bene

«L’uomo era spaventato, la donna urlava… Non capivamo cosa stesse accadendo. Erano proprio fuori dalla porta del nostro centro, lei aggrappata alla transenna. Siamo usciti e quella giovane stava partorendo proprio lì».
E’ iniziato in quell’attimo, poco prima delle 10 di mercoledì, un intervento di soccorso particolarissimo, che per fortuna ha avuto un esito felice con la nascita – in strada – di un maschietto, grazie all’improvvisata azione come “ostetrico” di un operatore e mediatore culturale del Centro per minori stranieri non accompagnati di via Gramsci. L’uomo, altro particolare che rende questa storia di Ferragosto davvero incredibile, ha avuto come assistenti un collega ma anche tre ragazzi minorenni (sedicenni, in arrivo dall’Egitto) ospiti dello stesso centro che si sono trovati di fronte una scena che non dimenticheranno. «Si sono emozionati, commossi e anche un po’ spaventati», racconta la direttrice del centro, Maria Grazia Foriglio, affiancata proprio da uno di questi tre angeli, che sorrideva a sua volta senza aggiunge altro, conoscendo ancora poche parole d’italiano.
Il grazie dei genitori
Prima di continuare, però, la cosa più importante: «Stanno tutti bene – spiega Foriglio – Ci hanno contattato tramite il 118, facendoci sapere che sia la mamma sia il bambino (si chiama Thiago, ndr) stanno bene, sono al Valduce. Ci hanno ringraziato per quello che abbiamo fatto per loro».
Torniamo ora alla mattinata di mercoledì, quando poco prima delle dieci la giovane coppia sudamericana cammina lungo via Gramsci. Proprio mentre la ragazza appena ventenne, incinta, passa davanti al Centro per i minori rompe le acque e si china urlando di dolore, cingendo con forza una transenna che si trova in quel punto. Il compagno accanto si spaventa e non sa cosa fare, come reagire.
Alla scena, richiamato dalle urla, assiste Maurice Sawadogo, 42 anni, arrivato in Italia tempo fa come richiedente asilo ma nel frattempo diventato mediatore culturale, residente nella nostra provincia, operatore presso il centro in questione e – cosa non secondaria – anche impegnato come volontario sulle ambulanze del 118. L’uomo capisce subito quello che sta avvenendo, taglia i pantaloni della donna e capisce che ormai è troppo tardi anche per portarla all’interno della struttura per farla adagiare su un letto.
Lieto fine
«Il bambino aveva già la testa fuori», riferisce la direttrice del centro. I ragazzi minori si prodigano, corrono all’interno delle camere, prendono delle lenzuola, in parte per rendere più agevole la posizione della mamma, in parte per proteggerla dagli sguardi dei passanti.
«In pochi minuti quel piccolo era al mondo», prosegue Foriglio, ancora emozionata, con il ragazzo minore egiziano accanto. «Il bambino è stato messo in grembo alla mamma proprio mentre arrivava l’ambulanza del 118. E’ stato tutto velocissimo», confermano ancora dal Centro, struttura che dall’ottobre del 2023 si occupa della gestione dei minori non accompagnati, cercando di far ottenere loro una autonomia linguistica, di inserirli nella nostra società, struttura attiva 24 ore su 24.
«Noi i minori gli accogliamo – scherza alla fine la direttrice – ma ammetto che così piccoli non ci erano mai capitati».
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