Il clochard morto nel rogo aveva un posto d’onore al Palio

Como Era stato visto in pubblico alla cena medievale organizzata in occasione del Palio del Baradello: qui aveva parlato con un infermiere, che si era preso cura di lui

Seduto al posto d’onore, alla tavolata medievale, sorrideva a chiunque gli rivolgeva la parola. Con i suoi capelli arruffati e la barba bianca, nel suo francese macchiato qua e là da un italiano maccheronico.

L’ultimo ricordo

L’ultimo ricordo della città di Christian Albert Gervais, l’anziano che martedì mattina è morto nel rogo di piazza Duomo (manca solo l’ufficialità del dna, visto le condizioni del corpo, ma gli investigatori non hanno dubbi che la vittima sia lui), risale a sabato 16 settembre, quando questo 78enne cittadino francese si è seduto alla tavolata sotto il Broletto, accanto ai figuranti del Palio del Baradello.

«Un gran bisogno di essere ascoltato»

«Parlava un francese strano - racconta Vanna Schiera, una delle storiche organizzatrici della manifestazione - Abbiamo immaginato dormisse sotto al Broletto. È rimasto con noi tutta la sera, merito di una fetta di torta». A gestire il senzatetto è stato in particolare Nicolò Giorato, infermiere specializzato nei disturbi della salute mentale.

«È possibile avesse qualche patologia psichiatrica - racconta l’infermiere, presente alla cena del Palio quel sabato sera - ma ho capito subito che non avrebbe mai fatto male a nessuno e che non era il caso di chiamare la polizia per allontanarlo, come qualcuno proponeva. Ci ho pensato io: ho cercato di parlargli. È rimasto tranquillo a mangiare, penso avesse un grande bisogno di essere ascoltato. Mi ha raccontato che in Francia non aveva più nessuno. La sua è stata di sicuro una vita travagliata, senza meta. Mi dispiace che quel sabato sera in nostra compagnia non sia servito a molto. Il nostro gesto di solidarietà non ha evitato la tragedia dell’altra notte. Alla nostra società servirebbe davvero una più forte rete sociale, contro la solitudine».

Originario della Bretagna

Origini bretoni, l’ultimo indirizzo fisico conosciuto di monsieur Gervais è a Morlaix, paese di 16mila abitanti nella regione francese del Finistère, non distante dal punto più occidentale della Francia, tra la Manica e l’Atlantico. La sua casa si trovava lungo una stretta stradina che conduce verso il centro di Morlaix. Una via punteggiata da case di pietra, caratteristiche del paesaggio bretone, e altre decisamente più popolari.

In Italia le sue prime tracce Christian Gervais le lascia a Roma nel 2021. Negli ultimi due anni ha girato tutto il Paese: dalla Sicilia alla Puglia, da Ancona a Firenze e infine Como. Tra gli ultimi giorni di agosto e i primi di settembre. Ovvero in concomitanza con la prima cena consumata in un ristorante di piazza Duomo e non pagata, che ha portato all’intervento dei carabinieri.

E c’era anche alla Fiera del libro

Oltre alla serata in compagnia dei figuranti del Palio, monsieur Gervais a settembre è stato visto spesso anche sotto il tendone della Fiera del libro, in piazza Cavour. «Un giorno - racconta Francesco Campisi, presente agli stand della fiera - è arrivato e ha chiesto che gli tenessimo tre libri via. Ha detto che conosceva l’autore di un volume di shatsu, ma di essere anche un grande chef oltre a un esperto di razze canine».

L’ultima cena, il giorno prima della tragedia, Gervais l’ha consumata al Birratrovo di via Carducci: «È stato seduto qui tre ore» ricorda il titolare, Umberto Benini. Davanti a sé un hamburger, offerto da due ragazze, e un bicchiere di vino pagato da un giovane. «Qui mi trovo bene, mi aveva detto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA