Il Como media sullo stadio: più basso di tre metri e mille posti in meno

Sinigaglia La società presenta oggi le nuove proposte dopo le critiche al progetto mosse dalla Soprintendenza. Ora nuovo giro di pareri tra la trentina di enti convocati

Como

Il Como 1907, dopo la serie di limitazioni al cosiddetto “Docfap” (Documento di fattibilità delle alternative progettuali) sul nuovo stadio Sinigaglia arrivate dalla Soprintendenza con il suo parere (non vincolante in questa fase, ma il cui peso è di tutta evidenza anche in vista di quelle future dell’iter progettuale), ha deciso di rilanciare presentando una nuova relazione di una ventina di pagine nella quale fa una proposta che va parzialmente incontro alle indicazioni.

Proposta che verrà, dopo essere stata già recapitata, ufficialmente spiegata questa mattina dalla società a tutti gli Enti e soggetti che fanno parte della Conferenza di servizi.

Le indicazioni

Per poter comprendere cosa punta a fare la società sportiva bisogna prima ricordare, in estrema sintesi, le principali indicazioni dell’Ente di tutela del paesaggio che pur ha garantito la possibilità di una consistente trasformazione dell’impianto: altezze massime da contenere a 16 metri su tutti i lati (nel primo documento si arriva, in quella più alta, a circa 22), arretramento del nuovo corpo ad almeno 15 metri dal bordo del marciapiede esistente verso il Monumento ai Caduti, aperture panoramiche da mantenere come quelle attuali verso il lago, simmetria nell’articolazione planimetrica e nello sviluppo degli alzati con una significativa riduzione del volume di nuova costruzione.

Prescrizioni non di poco conto e, per questo, il Comune ha chiesto una decina di giorni fa al Como 1907 se vuole confermare o meno il piano. Ecco quindi che nei nuovi documenti integrativi predisposti dalla società viene messo nero su bianco che se si dovessero rispettare integralmente le prescrizioni, in particolare su altezze e arretramento, ci sarebbe una «incompatibilità strutturale e funzionale con alcuni requisiti tecnici e regolamentari obbligatori per impianti destinati ad accogliere competizioni sportive professionistiche».

Da qui l’ulteriore proposta, che ha il sapore della ricerca di una mediazione supportata da elementi e indicazioni tecniche e normative andando a porre l’accento su questioni legate all’illuminazione, alla sicurezza e alla capienza. Nessun cenno alle funzioni extra sportive, ma focus sui requisiti fondamentali per garantire lo svolgimento delle competizioni.

Partendo dall’altezza il Como 1907 propone – da quanto si apprende - di arrivare a 19 metri (questo consentirebbe di mantenere le torri faro integrate nell’impianto e non sovrastanti come quelle attuali che richiedono autorizzazioni molto complesse come si è già sperimentato nel corso degli anni data la presenza di un aeroporto internazionale a tutti gli effetti anche se per idrovolanti, oltre al tema dell’inquinamento luminoso), tre in più di quelli chiesti dalla Soprintendenza e tre in meno del progetto originario. Per l’arretramento del lato est (verso il Monumento ai Caduti) la proposta è di rientrare di sei metri (anziché 15) dal bordo del marciapiede aumentando in questo modo il cono visivo sul monumento.

Copertura e varchi

Accolta la richiesta di avere una copertura uniforme e simmetrica (nel rispetto delle norme Uefa) e ancora apertura di due varchi con vetri trasparenti per consentire la visione del lago a nord-est e nord-ovest (ricalcando quelli attuali). Viene inoltre proposto l’ampliamento del sedime dello stadio di un metro verso nord oltre ad approfondimenti sul verde e su parti storico-architettoniche di pregio. Modifiche che porterebbero la capienza a scendere di circa mille posti passando dai 15mila (15.200 per la precisione) a circa 14mila spettatori.

Una mano tesa che ora dovrà di nuovo passare sotto la lente della trentina di soggetti seduti attorno al tavolo della Conferenza di servizi riaperta.

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