Il Comune di Como a rischio di “lockdown energetico”: quattro milioni di spese in più per evitarlo

Energia Maxi variazione di bilancio per fare fronte ai pesanti rincari di luce (1,7 milioni) e gas (1,6 milioni). Rapinese: «Con gli stessi soldi avremmo costruito un palasport». Scongiurata la riduzione di orario dei servizi

Quattro milioni di euro per non spegnere scuole, palestre e uffici. Il Comune di Como con una variazione di bilancio ha «evitato il lockdown energetico», ma restano le incertezze con l’arrivo dell’inverno.

Il consiglio comunale ha discusso e approvato questa settimana una variazione sul capitolo delle spese da sette milioni e 800mila euro.

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La parte preponderante di questo intervento si concentra sulle bollette, con quasi quattro milioni di euro in più di spese energetiche rispetto alle previsioni. Un milione e 700mila euro per l’illuminazione, un milione e 614 mila per il gas e 665mila per altre utenze non distinte tra luce e gas.

«Abbiamo temporeggiato sulla parte corrente perché avevamo la necessità di stimare i rincari – ha spiegato all’aula l’assessore al bilancio Monica Doria – per i bilanci delle amministrazioni pubbliche in media gli aumenti pesano per il 45,2%. Quando gli uffici mi hanno prospettato questi importanti aumenti ammetto che ero preoccupata. Ma siamo riusciti a coprire le esigenze per l’immediato futuro, ora tiro un sospiro di sollievo. Abbiamo evitato lo scenario peggiore, il lockdown energetico, dovendo procedere a chiusure e riduzioni d’orario. Resta l’incertezza per i mesi invernali. Peraltro dobbiamo programmare entro dicembre il bilancio per il 2023». Bisognerà valutare nei prossimi mesi gli altri eventuali costi extra. Nelle scorse settimane si temevano interventi anche più drastici, magari relativi a strutture molto dispersive ed energivore come il palazzetto del ghiaccio. «È una variazione lacrime e sangue – ha detto il sindaco Alessandro Rapinese – questo stanziamento equivale a un nuovo palazzetto dello sport a Muggiò».

Le attese

L’amministrazione comunque si aspetta un intervento del nuovo governo in caso la crisi energetica perduri o peggiori. Anche per proporre degli sgravi come aiuto ai cittadini. L’assessore al personale Nicoletta Anselmi ha spiegato che insieme ad Anci si stanno ipotizzando alcune misure molto concrete volte al risparmio energetico.

L’associazione dei Comuni lombardi ha costruito un gruppo di lavoro con esperti sui temi dell’energia per definire alcune linee guida utili ai Comuni per risparmiare.

I primi consigli sono anche semplici e facilmente attuabili. Secondo Anci lavorare in smart working comporta per gli uffici pubblici un risparmio compreso tra il 20 e il 25%, fatta eccezione per i servizi essenziali in presenza. Tra municipio e scuole chiudere gli oscuranti dal pomeriggio e staccare gli apparecchi elettronici significa un 13% di costi, come pure evitare di usare gli ascensori. Un timer per lo spegnimento dell’accensione della macchinetta dei caffè vale un 30% delle spese attuali date da un distributore. In un primo documento pubblicato dall’Anci Lombardia si leggono i soliti consigli sulle luci a led o le caldaie efficienti. Più interessante sapere che usare i tablet invece dei pc crea un risparmio pari al 50%. Per le scuole la settimana corta costa il 15% in meno.

Tornando alla variazione di bilancio varata dal Comune una voce di spesa importante riguarda la progettazione, 500mila euro in più. L’amministrazione deve disegnare in fretta tante riqualificazioni da mandare in porto, dal padiglione ex grossisti del mercato alla piscina di Muggiò, anche dando incarichi a professionisti esterni

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