Il Covid e l’influenza: migliaia di comaschi
a letto con la febbre

Salute Tante infezioni respiratorie, sintomi non gravi. La conferma dai medici di base e dagli ospedali cittadini. Ambulatori pieni, crescono gli accessi al Pronto soccorso

Migliaia di comaschi sono a letto con la febbre, gli ambulatori dei medici sono pieni per colpa di virus e batteri.

La stagione fredda è arrivata e puntualmente l’ondata delle infezioni è tornata a salire. Uno dei principali responsabili è il Covid, anche se per fortuna i sintomi per la grande maggioranza dei cittadini sono contenuti. Sono molto frequenti però anche altri quadri influenzali, in attesa del picco che ancora è lontano. Circolano in città tante gastroenteriti, bronchiti e problemi respiratori, poche invece le polmoniti.

La situazione

«Siamo pienissimi – racconta Lorenzo Giorato, medico al lavoro in via Caniggia – a mio parere il Covid la fa da padrone, ci sono tantissimi casi. Il problema è che la gente senza più regole non fa il tampone, sempre utile a fini diagnostici. I sintomi sono comunque blandi, il pericolo resta reale per i grandi anziani fragili. Anche l’influenza sta arrivando, sebbene con disturbi non ancora così marcati. Vediamo tante gastroenteriti con vomito e diarrea, bronchiti e sindromi respiratorie». L’adesione alla campagna antinfluenzale è descritta dai camici bianchi come ottima, scarsa se non pessima invece quella per il vaccino anti Covid. Nemmeno l’1% degli over 60 ha fatto la nuova dose e però i contagi in una settimana a Como sono aumentati del 30% e i ricoverati in ospedale sono ormai una sessantina.

«I nostri ambulatori straboccano di pazienti – dice da via Torriani la dottoressa Antonietta Zaccariello – le infezioni virali sono aumentate esponenzialmente. Influenza e para influenza, Covid, circolano una pletora di infezioni batteriche e dunque occorre fare molta attenzione nel prescrivere gli antibiotici. Mal di gola, febbre, linfonodi gonfi, vomito e diarrea, dobbiamo individuare le esatte cause». Attenzione alle riacutizzazioni dei pazienti più fragili, basta una bronchite per aggravare le condizioni di salute. «L’influenza c’è, ma non ha ancora raggiunto il picco – spiega Loredana Spigapiena, medico di medicina generale in forze in città – il Covid è tornato purtroppo ad essere protagonista anche se con sintomi in media non gravi. Siamo in piena campagna vaccinale, quest’anno l’antinfluenzale ha riscosso un’ottimo successo. Al contrario è difficilissimo convincere gli assistiti a fare l’anti Covid».

I numeri

Il giovane medico Federico Citella a Como sta visitando in via Manzoni tantissimi pazienti Covid, pochi però hanno complicanze importanti. È pur vero che negli ultimi giorni gli accessi al Valduce sono aumentati e che ieri pomeriggio al Sant’Anna erano presenti in Pronto soccorso 82 pazienti. Di questi 35 in attesa, 47 in trattamento, il 52,4% con codici minori, verdi o bianchi. Sommando gli altri Pronto soccorso della provincia si arriva a 164 persone nei reparti di emergenza urgenza. «Stiamo registrando numerosi accessi – spiega l’Asst Lariana - in linea del resto con la stagione. I pazienti sono soprattutto grandi anziani o pazienti con comorbilità, registriamo anche pazienti Covid, da qui l’invito ad effettuare le vaccinazioni».

All’interno delle Rsa la prudenza è massima. Dalla Ca’ d’Industria il direttore sanitario Mario Susta spiega che stanno trattando forme febbrili, di gastroenterite, qualche caso Covid poi risolto, un andamento che riflette quindi la circolazione degli agenti patogeni nel resto della società. La copertura nelle case di riposo contro l’influenza è maggioritaria, non lo è invece quella contro il Covid.

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