Il killer di don Roberto
vuole parlare ai giudici
Il legale: «Risponderà»

Como: Mahmoudi accetterà di sottoporsi all’esame. La nuova avvocatessa: «Chiederò il rinvio dell’udienza». Dagli atti le immagini dell’omicida insanguinato in strada

L’assassino di don Roberto Malgesini vuole rispondere alle domande di accusa e difesa e, soprattutto, vuole raccontare la sua “verità” sul perché un anno fa ha ucciso brutalmente un sacerdote che aveva fatto di tutto per aiutarlo. Ridha Mahmoudi ha espresso la volontà di confrontarsi con le domande del pubblico ministero incontrando, l’altroieri in carcere a Monza, la sua nuova avvocatessa: la penalista lecchese Sonia Bova.

La nuova difesa

«Sì - conferma la professionista - ho accettato l’incarico e proverò a difendere il mio assistito al meglio. Di certo proseguirò sulla linea, più che condivisibile, del precedente avvocato e insisterò a chiedere una perizia psichiatrica».

L’incontro in carcere tra Mahmoudi e la sua legale pare si sia trasformato in un monologo interminabile da parte del killer di don Roberto. E dopotutto già al termine della prima udienza, nell’aula della corte d’Assise, le prime dichiarazioni spontanee sono state un fiume di parole difficilmente arginabile, parole che con l’omicidio avevano poco a che fare, non fosse per il passaggio in cui l’imputato ha di fatto confessato nuovamente l’omicidio: «Non chiedo scusa per quello che ho fatto».

Questa mattina si torna in aula per la seconda udienza, sulla carta forse la più ricca di testimonianze. Ad esempio c’è grande attesa per sentire le parole dell’avvocato Rusconi, il legale di Mahmoudi nel ricorso contro il decreto di espulsione dall’Italia che ha rischiato di essere ucciso dalla furia dell’uomo che, per due giorni, lo ha atteso in zona Tribunale armato di coltello.

L’avvocato Sonia Bova, però, annuncia già che in apertura dell’udienza proverà a chiedere un differimento per avere l’occasione di studiare le carte: «Ho ricevuto gli atti solo ieri (martedì ndr) e ho avuto meno di un giorno per studiarli - sottolinea - Sono però consapevole che non necessariamente la corte accoglierà la mia istanza». Per una serie di ragioni. La prima: per la giornata di domani sono convocati una quindicina di testimoni, che dovrebbero essere rimandati tutti a casa e dovrebbero essere costretti a tornare un altro giorno. La seconda: Mahmoudi ha avuto mesi per provare a nominare un avvocato, ma non l’ha fatto. O, meglio: lo aveva fatto mesi fa, peraltro indicando due avvocatesse, tra le quali proprio la professionista Sonia Bova, ma poi le aveva revocate per cercare di essere difeso da Carlo Taormina (che ha rifiutato).

Le immagini del killer

Nel frattempo agli atti del processo sono finite le immagini delle telecamere stradali che hanno ripreso Ridha Mahmoudi subito dopo l’omicidio, mentre a piedi si reca alla caserma dei carabinieri. Immagini dalle quali si vede chiaramente come l’assassino fosse rimasto ferito (sia la mano sinistra che quella destra sono sanguinanti) nella brutale aggressione del sacerdote a San Rocco.

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