Il lago invade negozi e cantine, i comaschi contano i danni

L’esondazione Il lago di Como ha invaso cantine, bar e negozi. Ieri in tanti al lavoro, da piazza Cavour a via Rubini. La protezione civile: «Comunicate i problemi»

Un occhio al cielo, nella speranza di vedere il sole fare capolino tra le nuvole, e un occhio a terra, per tenere controllato il livello dell’acqua, che non salga troppo, che rimanga sotto quel limite sottile tra il vedersi allagare i locali e il mantenerli asciutti grazie al lavoro delle pompe.

Sono giorni duri per i residenti del lungolago e per chi ha una attività commerciale a ridosso del punto di esondazione. Ieri mattina, approfittando della tregua concessa dal meteo, erano in tanti con i piedi a mollo, indaffarati a ripulire, sistemare, bonificare cantine e cortili dall’acqua.

Lo scenario

Le passerelle – collocate ieri in piazza Cavour – permettono anche una prima valutazione visiva di quanto avvenuto. I locali fronte lago sono chiusi, con l’acqua che li ha sommersi. Poco più indietro, l’Emporio Armani lotta con i centimetri, ancora “salvo” ma per ben meno di una spanna. Le prossime ore qui saranno decisive (ieri sera la situazione del Lario era stazionaria, a +43 sulla soglia di esondazione). Tutte al lavoro le altre attività, anche loro sulla soglia limite, con le pompe pronte a lavorare per tenere l’acqua fuori. Ma il problema non riguarda solo piazza Cavour, anche se è quella su cui convergono la gran parte degli sforzi della protezione civile e della polizia locale, che monitora la situazione minuto per minuto. Nella vicina via Cairoli i sacchi di sabbia cercano di tenere il lago a distanza di sicurezza. Mentre nelle cantine e nei cortili dei palazzi l’acqua ha fatto irruzione pesantemente. Al civico 12, accanto al Riva Cafè, una pompa risucchia l’acqua dal cortile e dalle cantine buttandola in strada.

Si lavora senza sosta. L’umore non è affatto buono e non c’è alcuna voglia di parlare. Una signora, che abita nello stabile, si ferma a parlare: «Abito qui da più di dieci anni e una cosa così non l’avevo mai vista, l’acqua è addirittura arrivata in cortile allagandolo – racconta – È la prima volta che mi trovo in questa situazione».

Via Rubini solo all’apparenza è più lontana dal lago, rispetto a piazza Cavour e via Cairoli, eppure anche qui gli scantinati sono allagati. E lo si capisce dal rumore delle pompe e dai tubi che escono dalle finestrelle per riversare litri e litri di acqua lungo la via. Sta invece continuando a lavorare, nonostante problemi avuti soprattutto in primi giorni di lago alto, l’autorimessa Jasca. I posti auto sono asciutti e utilizzabili (tranne un paio in un angolo), ma appena si apre una porta per risalire a livello della strada, passando da un’uscita secondaria, ecco di nuovo i piedi a mollo e l’acqua che esce da tutti i fori.

Tregua da oggi

Insomma, incamminandosi di nuovo verso piazza Cavour, dopo un breve giro tra vie e palazzi allagati, ci si rende conto di quanto la situazione sia delicata e quanto sia importante che il lago si fermi. Le previsioni meteo fanno ben sperare: da oggi a mercoledì non si attendono piogge.

La protezione civile intanto ha comunicato che chi avesse subito «danni strutturali agli immobili, alle loro pertinenze, ad aree esterne oppure a beni mobili strettamente indispensabili», può segnalare la propria situazione con una prima stima dei danni tramite Pec a: [email protected]. Oppure può consegnare la scheda di persona all’Ufficio Protocollo del Comune. Il tutto entro le ore 9 di domani, 6 novembre.

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