
Cronaca / Como città
Venerdì 03 Febbraio 2023
Il Ministro dell’Istruzione e il paradosso della formazione tecnica: pochi iscritti ma tanta richiesta sul mercato del lavoro
Intervista Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del merito, a La Provincia: «L nostra riforma sul modello tedesco: seguire una logica di filiera e prendere spunto dal mondo delle imprese»

A fine novembre il ministro Giuseppe Valditara ha sbloccato, in dialogo con la Conferenza delle Regioni, i finanziamenti agli Its con la firma del decreto di riparto di 500 milioni, nel quadro della missione Istruzione e ricerca del Pnrr.
Ministro Valditara, quali sono i tempi di attuazione?
Dovrebbero essere rapidi. Ora è alla registrazione della Corte dei Conti. Le risorse erano state bloccate dal fatto che la gestione precedente del ministero non era riuscita a trovare un accordo con le Regioni. Anzi, in realtà non lo aveva nemmeno più di tanto cercato. Noi le abbiamo messe intorno ad un tavolo per trovare criteri condivisi e l’intesa è stata rapida e positiva.
Ha dichiarato di voler inserire gli Its e gli Istituti tecnici in una grande filiera sul modello tedesco, che tuttavia è inserito in un contesto socioeconomico diverso. La Germania ha un sistema di alternanza scuola-lavoro armonizzato ai servizi per l’impiego, che invece da noi non hanno ancora il rafforzamento promesso. E la Germania ha anche agito sui sussidi di disoccupazione aumentando gli importi e trasformandoli in Rdc, che da noi invece è depotenziato. In che contesto sarà calata la sua riforma?
La riforma dell’istruzione tecnico professionale prenderà spunto dal modello tedesco, ma ricordo che anche il modello svizzero è molto interessante. Aggiungo l’eccellenza del sistema lombardo che a quei modelli si ispira per la formazione professionale. Oltre a seguire una logica di filiera noi dobbiamo avviare un dialogo forte con il mondo delle imprese. La vera sfida è garantire il conseguimento di qualifiche che consentano ai ragazzi di trovare un’occupazione in tempi rapidi e al mondo dell’impresa di dotarsi di occupati per mansioni che ad oggi vanno deserte. Se, come accaduto nel mio recente incontro con Confindustria Brescia, il presidente dell’associazione mi dice che ci sono 100mila posti di lavoro non coperti proprio nella filiera che dovrebbe attingere dall’istruzione tecnico-professionale statale è evidente che ciò rappresenta uno spreco molto grave di risorse umane e di opportunità lavorative per i nostri ragazzi, oltre che di crescita del tessuto imprenditoriale.
Come garantire sicurezza ai ragazzi che vanno in alternanza in azienda?
Proprio pochi giorni fa al ministero c’è stato un incontro con i sindacati e i tecnici del ministero del Lavoro per garantire la sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro e per rendere l’alternanza più efficiente.
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