Il prefetto: «Autovelox, ecco i requisiti. Ok solo se non c’è spazio per la pattuglia»

Strade In corso l’istruttoria per la richiesta di autorizzazione presentata dal sindaco - Non verrà comunque firmata prima che Salvini, contrario a «fare cassa», fissi le nuove regole

Per approvare o bocciare gli autovelox chiesti dal sindaco Alessandro Rapinese il prefetto Andrea Politichetti preferisce aspettare Matteo Salvini.

Il ministro ai Trasporti ha annunciato una imminente riforma del Codice della strada con una possibile stretta sugli autovelox. Secondo Salvini serve una «omologazione nazionale», i sindaci «dovranno meglio spiegare dove li mettono e con quale motivazione». Lo slogan insomma è «basta fare cassa».

Al contrario il primo cittadino di Como Alessandro Rapinese vede di buon occhio le colonnine per il rilevamento automatico della velocità ed ha chiesto alla Prefettura di poterle installare in via Varesina, in via Canturina, in via Napoleona in via Paoli e in viale Innocenzo.

«Occorre seguire il corretto procedimento – spiega il prefetto Andrea Polichetti – per poter installare dei misuratori fissi per il rilevamento della velocità devono ricorrere alcuni requisiti. Ad esempio sull’incidentalità della strada in questione, ma soprattutto occorre verificare che in quel tratto non sia consentita per ragioni di sicurezza la contestazione immediata dell’infrazione». La polizia insomma non deve avere abbastanza spazio per fermare subito i veicoli e fare la multa. Al netto della valutazione che compete alla polizia e alla prefettura, resta il fatto che in passato gli appostamenti delle pattuglie con apparecchiature mobili in via Napoleona sono stati fatti.

«Il compito di svolgere queste verifiche spetta alla Prefettura – precisa ancora Polichetti – che affida l’istruttoria alla polizia stradale. Fatto questo primo passo io però prima di completare l’istruttoria preferisco attendere la modifica al codice della strada annunciata dal ministero. Altrimenti rischieremmo di prendere una decisione salvo poi, poco dopo, dover fare un passo indietro». Meglio, insomma, capire prima quali saranno le nuove regole relative agli autovelox. Quelli caldeggiati dal sindaco sono delle colonnine fisse che funzionano in automatico. Al momento quindi l’istruttoria non è ancora stata firmata, la decisione è rimandata. Forse già al mese prossimo, stando agli annunci di Salvini.

Il tema degli autovelox però a Como non è nuovo. Nel novembre del 2022, per esempio, a una riunione del Rotary club, Rapinese aveva già detto che voleva installare un autovelox in Napoleona, premettendo però che la procedura doveva passare dal prefetto. A dicembre dello stesso anno il sindaco aveva dichiarato che la polizia aveva consegnato la sua relazione e che quindi l’arrivo dell’autovelox era ormai prossimo.

A gennaio dell’anno scorso il primo cittadino ha poi parlato di tutor, al posto dell’autovelox, una soluzione che sarebbe stata indicata proprio dalla prefettura. Nel corso dei successivi mesi l’argomento è stato più volte affrontato nuovamente. Fino appunto al più recente annuncio teso ad installare degli autovelox nelle cinque vie più pericolose della città in base al numero degli incidenti. Fa eccezione via Bellinzona che non è compresa nelle strade dove si intende installare un rilevatore della velocità pur essendo al secondo posto tra le vie con la maggiore incidentalità.

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