«Il presidente del Casinò ora si dimetta»
Venditti: «Non sono corrotto, solo fango»

Campione Caso Garlasco: fa discutere la posizione del presidente della casa da gioco - Toini: «Mi aspetto una riflessione». Verda: «Incarico da revocare e gestione da verificare»

Campione d’Italia

Caso Venditti: «Il Casinò non è implicato». Tutti però a Campione d’Italia si aspettano un passo indietro da parte dell’attuale presidente della casa da gioco.

Le indagini che hanno coinvolto il presidente del Casinò Mario Venditti riguardano il famoso omicidio di Garlasco, all’epoca l’ex magistrato guidava la procura di Pavia.

L’accusa è corruzione in atti giudiziari, per la possibilità che Venditti abbia favorito nell’ambito del procedimento penale Andrea Sempio, uno degli indagati per la morte di Chiara Poggi.

Le prese di posizione

Fatti lontani nel tempo e nella geografia, ma che hanno ripercussioni forti anche nell’enclave. Lo stesso direttore amministrativo del Casinò Stefano Crespi, ribadendo che il Casinò è estraneo ai fatti e non ci sono state ispezioni delle fiamme gialle nella casa da gioco, immagina «una riflessione dovendo verificare le linee dettate dallo statuto e dal codice etico del Casinò per i suoi vertici».

Davanti ad accuse così pesanti, Venditti ha ancora le carte in regola per guidare il Casino? «Il Casinò non è coinvolto, l’indagine è su Garlasco – dice Christian Toini, dipendente della casa da gioco nonché consigliere comunale indipendente - Ma mi aspetto anche io una riflessione. Già in passato Venditti da magistrato ha sempre detto che in caso di ombre, di procedimenti, avrebbe agito con correttezza».

La minoranza Campione 2.0, che già mesi fa aveva chiesto le dimissioni del presidente della casa da gioco alla luce delle prime indagini a Pavia, per parola del capogruppo Simone Verda arriva a chiedere a Ministero e Prefetto «la revoca del mandato del sindaco e di verificare se la gestione del Casinò durante la presidenza di Venditti presenti opacità».

Anche il consigliere comunale Sergio Aureli chiede di agire per salvaguardare la reputazione del Casinò. Detto che il sindaco Roberto Canesi, che ha scelto Venditti nel 2022 e ne ha difeso per mesi l’operato, ora ha fatto sapere di «valutare gli sviluppi della situazione».

Venditti davanti a tv e giornali ha ribadito la sua innocenza: «Non sono corrotto, hanno buttato fango sul mio nome, nessuno potrà restituirmi l’onore che mi è stato leso».

Che cosa dice lo Statuto

All’articolo 13 dello statuto del Casinò così si legge: «Gli amministratori sono nominati in base alla loro qualificazione ed esperienza professionale e devono possedere requisiti di onorabilità, professionalità e totale assenza di conflitti di interesse e di incompatibilità, a qualunque motivo o causa, in modo che la casa da gioco possa essere rappresentata e gestita secondo principi economici ed etici di assoluta trasparenza e garanzia di sana e prudente gestione». A meno che sia già stata pronunciata definitivamente una assoluzione, gli amministratori del Casinò, si legge sempre nello statuto, sono tenuti a comunicare e dunque mettere in evidenza «rilievi giudiziari o irregolarità amministrative importanti o reati di natura penalistica».

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