Cronaca / Como città
Mercoledì 03 Dicembre 2025
Il rogo di via Milano scatenato da una sigaretta
L’incendio Allarme ieri mattina. Distrutto l’appartamento dove abitavano due sorelle. Pensionata di 92 anni soccorsa dai Vigili del fuoco nella casa completamente invasa dal fumo
Como
La signora dell’ultimo piano ha la mano destra nera di fuliggine che fa da contrasto con i capelli argento, regalo dei suoi 92 anni (portati brillantemente): «No, non mi sono fatta nulla» dice, con un sorriso tranquillizzante, mostrando quel palmo nerissimo che farebbe pensare il contrario. «È solo che ho dato la mano a un pompiere che, con la maschera dell’ossigeno, mi ha accompagnato in salvo per le scale». Lei, il signor Paolo Rusconi del piano di sotto, e una famiglia di origine cinese della scala accanto, sono sani e salvi proprio grazie ai pompieri.
«Per fortuna i Vigili del fuoco sono stati rapidissimi», è il mantra che echeggia all’esterno del portone del condominio Isotta, quello accanto alla scuola Pessina in via Milano alta, dove ieri mattina è divampato un incendio in un appartamento al secondo piano, abitato da due sorelle. Una di loro è stata ricoverata in ospedale, con un principio di intossicazione. L’altra, insieme ad altri cinque condomini, è stata visitata dai medici di Areu e dichiarata fuori pericolo.
Soccorsi tempestivi
L’allarme è scattato attorno alle 10: «All’improvviso - racconta Simone Vicari, che ha il negozio di calzolaio sotto il balcone da dove i pompieri lanciano ora macerie fumanti - ho sentito gridare: “aiuto, aiuto, aiuto”. Sono entrato nel condominio e ho visto il fumo. Quindi sono corso al secondo piano, da dove arrivavano le grida: le due sorelle erano vicino alla porta, non ci ho pensato due volte e le ho trascinate da basso». Salvandole. Al piano superiore Paolo Rusconi stava dormendo: «Ho sentito la mia vicina gridare aiuto. Ho sentito un fortissimo odore di bruciato e ho chiamato i Vigili del fuoco. Quindi sono uscito sul balcone, perché la mia casa iniziava a riempirsi di fumo. Mi hanno salvato facendomi scendere con l’autoscala, perché il condominio era invaso».
Al quarto piano vive la 92enne con il palmo della mano tutto nero. «No, no niente nomi» impone le sue regole con un sorriso, prima di raccontare: «Ho sentito odore di bruciato e mi sono detta “ma io non ho niente sul fuoco”. Poi ho iniziato a vedere tutto questo fumo nero salire da sotto e ho sentito le sirene. Mi sono chiusa in casa». A salvarla i Vigili del fuoco: «Mi hanno messo una maschera (il respiratore ndr) e mi hanno accompagnata giù».
Inchiesta sulle cause
Il consigliere del condominio Isotta si chiama Mario Ramagnano. Quando è scattato l’allarme, era fuori a comprare il pane: «Mi ha chiamato mia moglie e mi dice “vieni mi hanno detto che ha preso la casa delle due sorelle del secondo piano”. Appena arrivato ho visto i pompieri e tutto quel fumo che usciva dalla finestra».
Sulle cause del rogo i Vigili del fuoco devono ovviamente ancora ultimare i loro accertamenti, ma stando a una prima ricostruzione l’incendio sarebbe partito dalla camera da letto a causa di una sigaretta che ha dato fuoco a un materasso di gommapiuma.
Una delle sorelle dell’abitazione dov’è divampato il rogo è una fumatrice accanita. La donna, che fino allo scorso anno lavorava come commessa per il Tribunale di Como, è seguita dal Cps e sottoposta a tutela, ma considerata comunque idonea a vivere autonomamente. Tra i residenti del condominio nessuno punta ovviamente il dito contro di lei, ma sulla rete sociale sì: «Neanche una settimana fa - commenta ancora il signor Ramagnano - ho detto a mia moglie: “vedrai che un giorno o l’altro qui scoppia un incidendio”. Ed successo». Un’altra condomina sottolinea: «Ha sempre la sigaretta in bocca, anche sull’ascensore o per le scale». E tutti ripetono: «Ma i servizi sociali a cosa servono, se non a seguire casi come questi?».
Arriva anche l’amministratore di condominio (fresco di nomina: soltanto un mese fa, ha preso l’incarico): «L’ascensore è inagibile, ma potete tutti rientrare in casa» avverte quando ormai è mezzogiorno. A parte l’abitazione teatro dell’incendio, il resto degli appartamenti non ha subito danni se non da fumo o per l’acqua usata dai pompieri per spegnere l’incendio. I Vigili del fuoco accompagnano i vari residenti a controllare le loro abitazioni. Mentre l’ambulanza con a bordo la donna rimasta intossicata parte a sirene spiegate per il Sant’Anna, il mantra in strada non conosce sosta: «Per fortuna che i pompieri sono stati dei fulmini. Se no, chissà...».
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