
Cronaca / Como città
Martedì 10 Giugno 2025
Il tesoro di Como, una mostra attesa da sette anni, ancora non ha una data
Alle Orfanelle Di rinvio in rinvio l’esposizione delle monete è ancora senza data: l’ipotesi ora è per Natale. Un lungo stop imposto anche dalle rigide prescrizioni per la sicurezza. Colombo: «Ci sono precedenti clamorosi»
Como
Telecamere da ottimizzare e migliorare, sistemi di allarme interno da rivedere e teche a prova di intrusione.
Le prescrizioni in materia di sicurezza arrivate dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, unite alle verifiche ulteriori da parte della Soprintendenza fanno slittare in avanti il calendario per l’esposizione del tesoro delle monete d’oro ritrovate nel 2018 in via Diaz e custodite in un caveau milanese.
Furti numismatici
I precedenti in materia di furti numismatici sono infatti numerosi e per questo hanno portato anche a un aumento delle tutele da adottare in modo da alzare il più possibile il livello preventivo. A fare scalpore, alcuni anni fa, era stato il colpo al Museo di San Mamiliano a Sovana, piccolo borgo in provincia di Grosseto, dove erano custodite antiche monete d’oro battute tra il IV e il V secolo dopo Cristo. I ladri, sicuramente professionisti, avevano sottratto 65 monete (sulle 83 esposte) che fanno parte di un tesoro di 498 pezzi ritrovati nel 2004 all’interno di un vaso rinvenuto sotto il pavimento della chiesa di San Mamiliano.
«Partiti i lavori rimasti fermi dalla fine di marzo per poter dar seguito alle richieste della Soprintendenza e del Nucleo di tutela dei carabinieri»
«Il 3 giugno – spiega l’assessore alla Cultura Enrico Colombo – sono ripartiti i lavori rimasti fermi dalla fine di marzo per poter dar seguito alle precise richieste della Soprintendenza e del Nucleo di tutela dei carabinieri relative alla sicurezza, alla conservazione dei reperti all’interno delle teche e dei “fogli”, ossia i quattro pannelli espositivi, a seguito anche del sopralluogo degli stessi carabinieri al museo avvenuto a fine dicembre. Si tratta di particolari misure che hanno riguardato sia il sistema di videosorveglianza del museo che la sicurezza delle teche e questo è dovuto anche a precedenti episodi, come quello al museo di Sovana».
Più tempo insomma del previsto, ma per cercare di garantire al meglio l’esposizione di una parte delle monete d’oro in via Diaz, che rappresentano un unicum nei ritrovamenti, anche per la grande quantità. «Le indicazioni – prosegue Colombo – sono state tutte recepite e ora stanno procedendo con il posizionamento dei primi reperti in pietra, operazione molto delicata poiché parliamo di pezzi del peso di mezza tonnellata ciascuno che vengono collocati nelle nicchie laterali. Tutta la parte dell’allestimento dovrebbe chiudersi entro settembre».
Per ora però nessuna indicazione: servono ancora sopralluoghi e verifiche
Al momento non vengono fornite indicazioni su quando verrà aperto il museo con le monete, ma è ipotizzabile che possa avvenire prima di Natale. Va infatti tenuto conto che dopo la fine dell’allestimento andranno collocate le monete nelle teche e dovranno essere fatti ulteriori sopralluoghi e verifiche prima di ottenere il nulla osta.
Lo spazio museale sarà costruito come una sorta di viaggio indietro nel tempo in cinque epoche storiche diverse. Un percorso che condurrà al tesoro vero e proprio, quello composto dalle mille monete d’oro ritrovate sotto l’ex Teatro Cressoni. In realtà esposte ce ne saranno una cinquantina (le altre resteranno nei caveau del ministero), suddivise in tre gruppi distinti, oltre alla pietra ollare che le conteneva, a tre anelli, orecchini, una goccia d’oro e una barretta semilavorata.
Il mosaico
Colombo spiega inoltre che l’Accademia Galli ha praticamente chiuso il restauro del mosaico a ridosso degli spazi espositivi e che stanno procedendo i lavori nella sezione romana del museo con l’obiettivo di arrivare a una parziale apertura la prossima primavera.
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