Il Tribunale: «La scuola discrimina gli alunni disabili. Un diritto avere il docente di sostegno»

La sentenza I giudici accolgono un ricorso e condannano il ministero a garantire l’insegnante. «Devono cessare quanto prima le condotte discriminatorie da parte dell’Istituzione scolastica»

No, per il Tribunale di Como non è giusto che ai bambini disabili siano concesse la metà o poco più delle ore di sostegno che invece spetterebbero loro per legge. La Seconda Sezione Civile ha infatti firmato in queste ore un doppio provvedimento (accogliendo il ricorso delle famiglie degli alunni interessati) che ordina «all’istituzione scolastica» (quindi allo stesso Ministero dell’Istruzione, ma anche alle due scuole di appartenenza degli scolari disabili) «l’assegnazione per l’anno scolastico 2022/2023 di un docente di sostegno in grado di assicurargli la fruizione del numero massimo di ore di sostegno ritenute indispensabili nel Pei (ovvero il Piano Educativo Individualizzato, ndr)».

La legge

Ore settimanali che erano state previste nei due casi comaschi in 25 (per un alunno di una scuola dell’infanzia) e in 22 (per una scuola primaria) ma che invece erano state concesse solo per 11 ore nel primo caso e per 15 nel secondo. Il monte ore di 25 all’asilo e di 22 alla scuola elementare è indicativo tra l’altro - cosa che deve essere ricordata - di una disabilità grave e certificata dei bambini in questione, quella che viene definita dalla Legge 104 con l’articolo 3 comma 3. La decisione del Tribunale di Como è importante e demarca una linea netta che sembra indirizzata in favore delle famiglie che hanno alunni disabili e che non vedono riconosciuti i loro diritti.

I legali che hanno seguito le pratiche per conto dell’Osservatorio 182 – ovvero gli avvocati Maria Dolores Broccoli, Elena Boccanfuso, Walter Miceli e Ida Mindicino - hanno così già diffidato il Ministero dell’Istruzione (da poco diventato dell’Istruzione e del Merito) e gli istituti scolastici in questione a provvedere all’adempimento di quanto disposto dal giudice, essendo il decreto immediatamente efficace.

I casi comaschi

I giudici hanno anche fissato nel 7 dicembre la data per trovarsi di nuovo di fronte ad un tavolo, tutte le parti, per proseguire nella vicenda ascoltando anche le controdeduzioni di chi fino ad oggi non ha parlato. Difficile tuttavia che venga cambiata l’impronta già lasciata e che è importante per le molte famiglie – anche della provincia di Como, di cui avevamo dato conto nelle scorse settimane su La Provincia – che a fronte di piani educativi (stilati a giugno) in cui venivano riconosciute le ore ritenute fondamentali per gli alunni disabili, se ne erano viste assegnate alle volte anche nessuna, nella maggior parte dei casi la metà.

Il giudice del Tribunale di Como stabilisce anche, nello stesso decreto, il «rapporto di uno a uno» tra alunno disabile e insegnante di sostegno, mentre in molte delle scuole comasche e non solo si arriva poco oltre il rapporto di uno a due. Pesanti le parole utilizzate dalla Seconda Sezione Civile che ordina apertamente «la cessazione delle condotte discriminatorie dell’Istituzione scolastica» in danno degli alunni disabili non coperti dalle ore che spetterebbero loro. Sono tre i casi comaschi già sul tavolo del Tribunale. Due hanno ottenuto l’emissione del decreto «con provvedimento di inaudita altera parte» (quindi senza sentire l’altra parte, convocata appunto per il 7 dicembre), mentre la terza posizione è ancora al vaglio.

L’Osservatorio 182 è un osservatorio nato proprio da pochi mesi, in questo anno 2022, e che ha lo scopo di vigilare e tutelare gli alunni con disabilità e i loro insegnanti di sostegno.

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