Il vescovo e gli abusi sui minori: «Ferite che dobbiamo risanare»

La celebrazione La Giornata di preghiera delle vittime e i sopravvissuti. «Il servizio per raccogliere segnalazioni e formare chi lavora con i ragazzi»

«La bellezza ferita. Curerò la tua ferita e ti guarirò dalle tue piaghe». Sono queste le frasi, tratte dal libro del profeta Geremia, che ieri hanno fatto da sfondo alla terza Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, celebrata anche dalla Chiesa di Como. Un momento di riflessione, nato in concomitanza con la Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, che nel pomeriggio di ieri ha voluto ricordare pure il vescovo, cardinale Oscar Cantoni, durante le messa in Duomo.

Richiesta di perdono

Nella celebrazione prefestiva in cattedrale, infatti, uno dei principali temi di preghiera è stato proprio questo, in perfetta sintonia con le finalità del servizio diocesano “Tutela minori e persone vulnerabili”. «Gli abusi – ha riconosciuto il vescovo nell’omelia – sono un tema che tocca la coscienza collettiva, una ferita sociale che purtroppo non ha risparmiato neanche la Chiesa. La giornata coinvolge le comunità cristiane nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi, ma anche nella sensibilizzazione riguardo a questa dolorosa realtà, che affrontiamo con coraggiosa lealtà, proseguendo il percorso avviato nella prospettiva della verità e della giustizia».

Non a caso, «sono tante le persone, sacerdoti e laici, che si impegnano quotidianamente per mostrare il volto bello di una Chiesa che sa innanzitutto umilmente riconoscere le debolezze e mancanze di alcuni suoi figli, che ne chiedono perdono e che soprattutto si adoperano per risanare ferite di chi ha subìto violenza».

Il cardinale, poi, ha ricordato le finalità del Servizio, che è «innanzitutto uno spazio per la segnalazione di presunti casi di abuso sessuale, di potere e di coscienza, nonché di comportamenti inappropriati, ma anche luogo specializzato per fornire attività formative per quanti, non solo negli ambienti ecclesiali, ma anche in quelli domestici e nelle altre realtà sociali, vivono a contatto con i minori, favorendo così la creazione di una nuova cultura della tutela».

Passaggio di consegne

Nel primo triennio coordinatore dell’équipe diocesana è stato don Luigi Chistolini, che ora ha consegnato il testimone nelle mani di Luciano Galfetti, nuovo responsabile. «È un diritto dei nostri figli – ha concluso Cantoni – poter crescere in ambienti sicuri e sereni, quali sono i nostri oratori, i campi scuola e le altre numerose attività educative, per le quali moltissimi sacerdoti e laici dedicano generosamente la loro prestazione educativa e tutto il loro tempo, non senza fatiche e privazioni».

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