Da una start-up comasca nasce il rullino che ridona vita alle “reflex”

Fotografia La storia di Samuel Mello è una storia di passione e dedizione, le chiavi per salvare un’arte e i suoi strumenti, ma sempre tenendo conto delle innovazioni digitali di un mondo che cambia

Un “rullino” fotografico che consenta di riciclare le vecchie macchine analogiche trasformandole in moderne fotocamere digitale.

È il progetto al quale, già da qualche mese, lavora il fotografo brasiliano Samuel Mello Medeiros, “naturalizzato” comasco ormai da decenni, da quando, da ragazzo, arrivò in città per lavorare come disegnatore tessile.

Nel 2016 aveva già lanciato “I’m back”

Samuel è già conosciuto nell’ambiente per avere lanciato nel 2016, un prodotto ribattezzato “I’m back”, un dispositivo che ha già consentito di resuscitare in tutto il mondo migliaia di vecchie meravigliose reflex delle migliori marche (Yashica, Canon, Nikon, Leika e via elencando) che l’avvento della tecnologia digitale aveva bruscamente pensionato, relegandole nelle soffitte o nei garage dei tanti appassionati sparsi per il mondo.

Dare nuova vita a vecchi dispositivi

Già con quel dispositivo, nei due formati 35 e “mf”, Samuel era riuscito nell’impresa, partendo con una prima campagna di “fundraising” sulla piattaforma “Kickstarter” che gli aveva permesso di raccogliere più di 400mila euro. Oggi, dopo le difficoltà del periodo pandemico, lui e i suoi tre soci ci riprovano con questo nuovo prototipo per il quale al momento sono stati raccolti, in una decina di giorni, circa 350mila euro: «L’idea - spiega Samuel - è di nuovo quella di riattivare vecchie macchine fotografiche, questa volta limitandosi a inserirvi un rullino, proprio come si faceva un tempo, che è poi un po’ il sogno di tutti i collezionisti, un argomento di cui si parla fin dalla fine degli anni Novanta e sul quale si è detto e scritto moltissimo. Sull’imminente produzione di “rullini” di questo tipo negli anni si sono accumulate decine di fake news, decine di falsi annunci, ma nessuno è davvero mai riuscito a venirne a capo. C’è attesa, ché d’altra parte lo vediamo tutti i giorni; il “vintage” è sempre più di moda».

Ispirazione da Oriente

La strada è ancora lunga, anche perché bisognerà individuare partner all’altezza della sfida . Né sarà un caso che Samuel Mellos sia di nuovo in partenza per l’oriente, frequentato assiduamente nei mesi del lancio del suo primo prototipo di “convertitore” digitale: all’epoca fu dapprima in Giappone, dove ottenne altri finanziamenti sempre con il medesimo sistema di fundraising, quindi in Cina, per seguire da vicino la produzione del suo “gioiello”, che già allora gli consentì premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Il nuovo rullino digitale rappresenta un grosso passo avanti rispetto ad allora: «Il salto in avanti, dal punto di vista della qualità, è davvero pazzesco - garantisce ancora Samuel - Ed è come se avessimo dato una nuova scossa al settore. Ci cercano tutti, ci contattano tutti da tutto il mondo... Esperti, riviste di settore, canali tematici, dall’Europa al Sudamerica e dal Sudamerica all’estremo oriente». D’altra il bacino di potenziali clienti è pressoché sconfinato, davvero inquantificabile, come dimostrano anche i primi dieci giorni di campagna di raccolta online. Ora scatta la fase due: a Samuel e ai suoi soci serve un partner industriale “di peso”, qualcuno che abbia le spalle sufficientemente robuste per mettere il nuovo rullino in produzione. Trovarlo non sarà difficile; buone idee e passioni hanno sempre successo.

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