Inaugurato il nuovo anno accademico all’Insubria: «Dobbiamo riflettere sull’inclusione nell’istruzione superiore»

Università Ieri la cerimonia nell’aula magna di Sant’Abbondio: «Questo è il luogo dei valori che definiscono la società»

Un ateneo permeabile, luogo di cultura e istruzione ma anche catalizzatore di cambiamenti e promotore di valori, che sappia abbracciare la diversità. Il tutto verso un principio fondamentale: l’inclusione.

Questa la parola chiave che ha caratterizzato ieri mattina la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università dell’Insubria, nell’aula magna del chiostro di Sant’Abbondio. Cerimoniere la professoressa Barbara Pozzo, che ha guidato il piccolo corteo togato tradizionalmente chiuso dal mazziere e dal rettore Angelo Tagliabue. «Dobbiamo riflettere su un tema di grande importanza, quello dell’integrazione e inclusione nell’ambito dell’istruzione superiore – ha sottolineato nel suo intervento Tagliabue -. L’università ha ruolo cruciale nell’educare le generazioni: è il luogo dove si trasmettono i valori e i principi che definiscono la società. Fondamentale insegnare l’accettazione della diversità e promuovere la convivenza armoniosa tra individui provenienti da diverse culture, sfondi socio-economici, ambienti via via più variegati. Con la crescente diversità della popolazione studentesca è essenziale affrontare il tema dell’inclusione con determinazione e impegno».

L’università è dunque il luogo dove la diversità diventa un valore, una risorsa preziosa che arricchisce, anziché un motivo di conflitto. «Ringrazio tutti coloro che, in questi 25 anni, hanno contribuito a creare un gioiello - ha evidenziato Alessandro Fermi, assessore regionale all’università –. L’Insubria è stata capace di integrarsi profondamente con le provincie di Como e Varese e di stare al passo con i tempi rispetto alla formazione, un’eccellenza. Un grande orgoglio lombardo. Qui qualcuno 25 anni fa ha lanciato una sfida, oggi possiamo dire che è stata vinta». Per il sindaco Alessandro Rapinese «formare le nuove generazioni è l’unico vero investimento che la Repubblica può fare per garantire un futuro sereno. Avere un’università di questa qualità è un orgoglio oltre che un praticissimo contributo». Tra gli interventi, oltre a quello del consigliere provinciale Valerio Perrone, della vice presidente di Arcadia Silvia Ceccarelli e di Daniele Cassani, direttore generale della Fondazione Università dell’Insubria, anche l’appello di Marica Stoppani, presidente del Consiglio generale degli studenti, ad affrontare le tematiche di inclusività e il ruolo dei giovani adulti nella società moderna, oltre a chiedere interventi pratici come biblioteche e aule studio funzionali alle esigenze degli studenti, spazi idonei alla consumazione dei pasti e una gestione efficiente delle aule. La Rosa Commacina, massima onorificenza dell’Università dell’Insubria, è stata conferita a due associazioni: il Banco di Solidarietà di Como, rappresentato dalla presidente Sonia Bianchi, e la Piccola Casa Federico Ozanam con il presidente Enrico Fossati. Un momento importante della cerimonia è stato dedicato alla consegna delle medaglie di Ateneo ai 42 professori divenuti ordinari negli ultimi tre anni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA