Infarto mentre è in palestra. Rianimata dal defibrillatore

Via Ciceri Donna va in arresto cardiaco mentre corre sul tapis roulant. I responsabili dell’impianto riescono a soccorrerla con l’aiuto del 118

È caduta rovinosamente a terra all’improvviso, mentre camminava sul tapis roulant. Ma i responsabili della palestra hanno capito subito che non si trattava di un incidente, bensì di un infarto. Una donna comasca di 63 anni è ricoverata in condizioni serie all’ospedale Sant’Anna, dove però è arrivata cosciente e lucida quando solo pochi minuti prima il suo cuore era fermo. E se, ora, i medici nutrono speranze di poter sciogliere la prognosi, è solo per due fattori: la presenza di un defibrillatore precoce funzionante e la prontezza con cui sono intervenuti gli uomini dell’impianto sportivo.

Teatro del grave malore il PentaFit club di via Teresa Ciceri. La donna si trovava in palestra con altre persone, poco dopo le 17. Da quanto è stato possibile ricostruire stava facendo dell’attività fisica sul tapis roulant. Niente di particolarmente impegnativo, giusto una corsetta per rimettersi in moto dopo le feste.

All’improvviso gli altri atleti che erano sugli attrezzi accanto l’hanno vista cadere a terra. Il tapis roulant è stato fermato e le prime persone che hanno prestato soccorso alla comasca hanno subito capito che le sue condizioni erano gravi. Mentre uno dei presenti chiamava il numero unico d’emergenza 112, i responsabili della palestra hanno recuperato di Dae, il “defibrillatore semiautomatico esterno”. Una volta al telefono con l’infermiere della centrale operativa del Soreu dei Laghi, il soccorritore ha informato della presenza del defibrillatore. Così, mentre venivano attivati automedica e ambulanza, gli operatori del 118 fornivano le indicazioni su come intervenire tempestivamente. In meno di un minuto sono così stati piazzati gli elettrodi e il macchinario si è messo in funzione consentendo di rianimare la donna alla prima “scarica”. Questo ha scongiurato possibili conseguenze cerebrali, dovute all’anossia.

Quando l’équipe medica è arrivata in via Ciceri, il battito del cuore della donna era tornato regolare. E anche se - ovviamente - è stata portata al Sant’Anna in codice rosso (quindi al massimo grado di serietà) in pronto soccorso è giunta cosciente.

I precedenti

Non è la prima volta che una persona in arresto cardiaco viene salvata dal defibrillatore. Era accaduto lo scorso settembre, quando il cuore di un avvocato comasco colto da malore ha ripreso a battere grazie al “Dae” che si trova in piazza San Fedele. Più recentemente, purtroppo, il defibrillatore è stato protagonista di una storia negativa: un uomo di 66 anni è morta in seguito a un infarto, e l’apparecchiatura utilizzata salvavita del Comune di Como non aveva funzionato perché - di fatto - le batterie erano scariche: nessuno aveva pensato alla sua manutenzione. Ieri l’ennesima conferma: i defibrillatori possono salvare una vita, se usati prontamente.

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