Investe mezzo milione in azioni e perde tutto. Allarme per le truffe sul trading online

L’inchiesta Decine di denunce alla polizia postale a carico di siti che promettono rendite alte. Molti risparmiatori si sono ritrovati senza più un euro. I soldi convertiti in criptovalute

Mezzo milione di euro. Risparmi volatilizzati, spariti per sempre. Con ogni probabilità convertiti in criptovalute e poi scambiati su mercati non tracciabili. Tanto ha perso un risparmiatore comasco, fidandosi di un broker on line che riteneva serio e sicuro. E non si tratta dell’unico caso. Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando le denunce presentate alla polizia postale di truffe legate al trading on line. Siamo ben oltre i venti casi dall’estate in poi, e - oltre la denuncia clamorosa del risparmiatore che ha perso 500mila euro - diversi sono i comaschi che hanno affidato decine di migliaia di euro a investitori che si sono rivelati, nella realtà, dei truffatori. Il meccanismo è uguale per tutti. E parte, solitamente, da qualche banner pubblicitario trovato sul web che promuove e sponsorizza investimenti sicuri e remunerativi. O, in subordine, consigli su come diversificare i propri investimenti per non rischiare di farseli divorare dall’inflazione o dalla crisi.

Una volta abboccato al banner esca, si finisce nella rete di persone esperte e capacissime. In grado di farsi passare per affidabilissimi broker di Borsa. Di solito le frodi sul trading si assomigliano per alcuni elementi comuni, sul fronte dell’adescamento: la garanzia di rendimenti alti, la rassicurazione di poter usufruire di un periodo di prova senza alcun rischio, talvolta l’offerta di bonus di benvenuto e, quasi sempre, modalità di marketing particolarmente insistenti. Due le modalità di raccolta del denaro. Il più comune è il bonifico su conti esteri, che rientrano nel sistema swift, facilmente raggiungibili con qualsiasi banca on line. Il secondo è legato all’utilizzo di carte di pagamento. I sistemi più evoluti fanno finire direttamente il denaro su un exchanger che tramuta il denaro in criptovaluta non più tracciabile.

Tutto l’iter di sottoscrizione della documentazione è molto formale e dà l’idea di essere assolutamente legale. Nei contratti si trovano clausole di salvaguardia. Quindi il cliente viene dotato di codice identificativo e password per poter accedere a un proprio portafoglio on line dal quale, almeno nei primi mesi, riceve solo ottime notizie, con rendimenti che si fanno via via sempre più sostanziosi. Tutto sembra procedere senza intoppi, fino a quando si inizia a passare all’incasso. Allora cominciano i guai. E dopo poco ci si rende conto che il proprio denaro è perduto. Per sempre.

Le società bandite dalla Consob

Basti dire che nel solo mese di ottobre la Consob ha provveduto a oscurare e mettere al bando una ventina di siti di investimento che si sono rivelati truffaldini. Tra questi anche l’Uefa Football Fund Ltd, in cui sono rimasti impigliati migliaia di italiani (anche se a Como non risultano al momento pervenute denunce). La stessa Consob offre una serie di suggerimenti per riconoscere i siti di trading che celano delle truffe: fare attenzione allo schema della comunicazione pubblicitaria, molto simile a quello del gioco online, accertarsi della vera ed esatta denominazione della società che propone l’investimento, andando a verificare se è una sim autorizzata a operare in Europa. In caso di sospetto, meglio evitare di credere ai guadagni impossibili.

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