La “600” di Munari e Piccardo: c’è un po’ di Como nello spot Fiat

La curiosità Nella pubblicità di Fiat “Bonus Tricolore” tre attimi sono dedicati a un video girato a Monte Olimpino nel 1968. Qui il video

Ci sono un po’ del genio e della creatività comasche nella pubblicità della Fiat sul “Bonus Tricolore”, campagna in onda da qualche giorno che sottolinea «quanta strada abbiamo fatto».

Nei trenta secondi di spot a colori, tre attimi sono dedicati alla riproduzione di un filmato girato nel 1968 in via Conconi 12 a Cardina di Monte Olimpino, oggi casa dell’omonima associazione. È un numero civico mitico, perché vi aveva sede lo studio di due comaschi che si sono fatti strada nel mondo delle arti, Bruno Munari e Marcello Piccardo, l’uno protagonista del design e della grafica del secolo scorso e l’altro pioniere della comunicazione attraverso la scrittura, il disegno, il cinema e la televisione. Il loro valore aggiunto: la pedagogia della creatività, rivolta ai bambini, proponendo esperienze che stimolino la fantasia e la manualità nelle giovani generazioni. Nel contempo, hanno fatto di Cardina la collina del cinema, tuttora visualizzata sui siti Internet dedicati.

La “600” di Munari e Piccardo: c’è un po’ di Como nello spot Fiat. Video

E 56 anni fa, hanno ricevuto dalla casa automobilistica torinese una commessa, una delle tante: rilanciare la Fiat 600, tra l’altro cantata anni dopo da Roberto Vecchioni - «ma dammi indietro la mia 600, i miei 20 anni e la ragazza che tu sai» - in “Luci a San Siro”. Per dire che la cosiddetta utilitaria per tutti, messa in strada nel 1955, fu un’auto simbolo.

Munari e Piccardo pensarono dapprima di registrare la distruzione di una Fiat 600 a cinepresa capovolta e di riprodurne così la ricostruzione, ma l’idea venne considerata un po’ troppo forte dal committente, come si legge nella “Collina del cinema”. Quindi, con montaggio al contrario, utilizzarono una vernice nera ed è evidente che non avrebbero potuto sbagliare, avrebbero dovuto buttar via tutto.

Infatti, giovani dagli abiti colorati entrano in scena e dipingono l’auto bianca, un’operazione molto veloce, su musica di Gil Coppini, una scena evocativa, come se si risvegliasse una chimera sopita.

Tra i giovani che si davano da fare con vernice e pennelli, c’era Andrea Piccardo, figlio di Marcello.

« Credo di ricordare che fosse un filmato destinato a sale cinematografiche estere, verosimilmente sudamericane – ricorda Andrea, che aveva 20 anni ai tempi – Intendeva riproporre al mercato giovanile un’auto ricca di esperienza, ma sempre adeguata ai gusti contemporanei». Tre secondi gli hanno restituito emozioni: «È stata scelta una nostra produzione – sottolinea – Lo spot attuale recupera la storia della Fiat e l’atmosfera dello studio nel quale siamo cresciuti». Un po’ anche la storia di Como.

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