La “coppia dello spaccio” non parla. E in un box spunta un altro chilo di coca

L’inchiesta Marito e moglie arrestati per il traffico in viale Lecco hanno scelto di tacere. Intanto gli agenti hanno recuperato un quantitativo che avrebbe fruttato 120 mila euro

Hanno scelto di non parlare, di rimanere in silenzio, di non aprire la porta del loro mondo raccontando l’attività che svolgevano in centro città, in viale Lecco, in quella casa che da una settimana è al centro dell’attenzione della cronaca cittadina. E intanto nei giorni scorsi gli investigatori hanno recuperato in un box a Erba un altro enorme quantitativo di cocaina, un chili e 200 grammi.

Il cuore pulsante

L’appartamento comasco era il cuore pulsante dell’attività di spaccio di cocaina, secondo gli uomini della squadra Mobile, con molti clienti anche tra professionisti e persone note del capoluogo. Hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere sia il marito, sia la moglie. Potranno farlo in qualsiasi altro momento, quando vorranno, magari scegliendo di parlare direttamente con il pubblico ministero Giuseppe Rose che ne sta seguendo il fascicolo. Loro sono Stilian Zabzuni, albanese di 53 anni detto “Gentile”, quello che per l’accusa svolgeva il “ruolo direttivo” nelle attività di spaccio, e la moglie Monica Comi, 40 anni, cui spettava un ruolo più “esecutivo”. Silenzio dunque, senza potere e volere dare spiegazione anche all’ultimo sviluppo dell’indagine che risale proprio alla giornata di giovedì.

Gli uomini della squadra Mobile, infatti, non si sono fermati e sono arrivati a ispezionare un box della città di Erba, che era di proprietà di un parente di “Gentile” ma che era utilizzato proprio dall’albanese. All’interno gli agenti hanno recuperato un chilo e 200 grammi di cocaina, altro quantitativo enorme, che stando ai prezzi che la coppia applicava sul mercato di Como, ai clienti che suonavano al campanello di viale Lecco – 50 euro ogni mezzo grammo – avrebbe potuto fruttare a marito e moglie altri 120 mila euro.

Numeri anche questi che rendono bene l’idea della portata delle operazioni che sta svolgendo la polizia e anche, di rimando, del giro che la coppia italo-albanese aveva in città e non solo.

Il chilo abbondante di polvere bianca è stato posto sotto sequestro e la segnalazione del rinvenimento è stata girata alla procura di Como. Una operazione che va ad aggiungersi alle altre già sul tavolo del pm Rose. Il proprietario del box in cui la cocaina era nascosta non è stato arrestato e nemmeno indagato, è ritenuto essere completamente estraneo. Non ha precedenti, non è noto per attività di spaccio e soprattutto non era lui che utilizzava – pare – quel garage in cui lo stupefacente era occultato, essendo al contrario nelle disponibilità di “Gentile”.

Mesi di indagini

Ormai, dopo mesi di indagine, la cocaina finita nelle mani della polizia si misura in chili e chili, in una delle attività più importanti che sono state portate avanti in centro città. Come impressionante era la lista dei clienti di marito e moglie. Quasi tutti passavano almeno una volta alla settimana, per ritirare o un grammo oppure mezzo grammo di cocaina, per poi salutare a dare appuntamento alla settimana successiva. Così da mesi, in alcuni casi – nemmeno pochi – da anni. E alla porta non c’erano tossicodipendenti o sbandati, bensì professionisti in vista e stimati, studenti universitari, imprenditori e dipendenti in importanti aziende del territorio, spesso con ruoli di rilievo.

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