La difesa dei gestori del Pura: «Mai dato alcol ai minori»

Il caso I titolari del locale respingono anche l’accusa dia vere “assunto” lavoratori in nero

«Nessun lavoratore in nero, e meno che mai alcol ai minorenni».

A poche ore dal blitz che l’altra sera aveva condotto i carabinieri al Pura Vida - forse il locale più frequentato, almeno in questo momento, della movida comasca -, i gestori replicano respingendo entrambe le contestazioni.

Lo fanno per il tramite del loro avvocato, Andrée Cesareo, che questa mattina sarà con loro all’Ispettorato del lavoro, per fornire - dice - tutti i chiarimenti del caso. «Gli addetti alla sicurezza non erano e non sono dipendenti del Pura vida», dice l’avvocato Cesareo; la loro presenza e il loro contributo si devono semmai a una collaborazione con una associazione esterna, collaborazione sulla quale si proverà a fare chiarezza sempre nella giornata odierna.

Idem, come detto, per quanto attiene alla cessione di alcol ai minorenni: «Avremo modo di provare l’infondatezza dell’accusa», dice ancora l’avvocato. La presunta somministrazione di alcol a chi ancora non abbia compiuto i 18 anni, è al centro di una denuncia penale che farà il suo corso in tribunale. Quanto al locale, entro la giornata di oggi andranno chiariti tutti gli aspetti legati alla presenza di quegli addetti alla sicurezza, e sempre entro la giornata odierna andranno sanate le eventuali posizioni di irregolarità.

In questo modo il locale accanto al Tempio Voltiano, potrà proseguire nella sua attività.

Nelle ultime settimane, peraltro, il “Pura” è frequentatissimo da centinaia di ragazzi, che ne hanno fatto ormai un punto di riferimento fisso delle loro serate.

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