La mamma di Sasha: «Era con gli amici, mai visto così felice»

La tragedia di Torno Le ultime ore di Alexandr Nahmias morto mentre tornava da Bellagio: «Una vita di grandi sofferenze a cui reagiva con la dolcezza»

«Ho parlato con uno dei ragazzi che è stato con lui fino a poco prima dell’incidente e la cosa più triste che mi ha raccontato, senza che io gliela chiedessi, è che non aveva mai visto Sasha così felice». Le ultime 48 ore di Elisabetta Patelli, la mamma del ragazzo di 22 anni morto domenica intorno alle 4 del mattino a Torno, in sella allo scooter, in uno scontro con un’auto, sono un concentrato di ciò a cui un genitore non vorrebbe mai assistere.

Il campanello di casa che squilla all’alba e la figura di due carabinieri nel videocitofono; la notizia alla sorella, Tamara, che era in Valle d’Aosta per uno stage formativo e che proprio domenica festeggiava il compleanno; le parole degli amici che lo hanno incontrato a Bellagio, intorno alle 23 mentre faceva benzina, e che lo avevano invitato a mangiare qualcosa insieme con loro. «Ora voglio sapere, voglio che sia fatta chiarezza sulla dinamica dell’incidente», spiega con tono fermo, ma senza rancore. Un po’ come avrebbe fatto Alexandr che ha avuto una vita breve e non semplice e che di fronte alla sofferenza ha sempre reagito con l’arma della dolcezza, trasmessa da quel sorriso un po’ malinconico che era la cifra del suo modo di affrontare la vita. E sì che di ostacoli e sofferenze ne ha dovuti affrontare parecchi L’infanzia in Russia attraverso due orfanotrofi, a cinque anni l’adozione e poi un lungo e talvolta doloroso percorso di integrazione.

I ricordi

«Quando è arrivato qui con la sua sorellina ricordo che usava solo i pastelli neri, piano piano ha scoperto i colori - ricorda la mamma - era un bambino vivacissimo, forse era una modalità di reagire a ciò che di brutto aveva vissuto». Inserirsi a Como, con i coetanei, non è stato semplice. Non lo è stato quando era piccolo - «ha imparato ad andare in bici all’asilo perché non lo facevano entrare e stava mezze giornate in cortile» - e non è lo è stato neanche da adolescente - «ha patito la solitudine e il pregiudizio di un ragazzo adottato e nato in un Paese lontano».

Sasha era un ragazzo generoso e intelligente, con una spiccata abilità nelle lingue («parlava l’inglese con grande fluidità») e una grande passione per gli sport («il suo amore era la ginnastica artistica, ma li amava tutti, dallo sci al tennis che praticava con il suo papà»). Aveva scelto di studiare all’istituto nautico e a 14 anni si era trovato lontano da casa. Venezia, poi Genova e Camogli dove era andato a vivere con lui il padre (l’architetto Pierpaolo Nahmias, mancato lo scorso novembre) e dove aveva raggiunto il diploma.

Una serata con gli amici

Negli ultimi anni la sensazione di una maggiore serenità finalmente trovata. L’università (Mediazione linguistica all’Insubria) iniziata e mai del tutto accantonata, le esperienze di lavoro a Luino nelle Ferrovie dello Stato e poi alla Navigazione dove di recente aveva ottenuto un contratto più stabile. Sabato sera aveva fatto il turno serale fino alle 22 a Bellagio, dove prestava servizio al traghetto (pontilista, ma talvolta anche a bordo), poi l’incontro casuale di un gruppo di amici al distributore di benzina e la decisione di passare qualche ora con loro. L’indomani sarebbe stato di riposo e a 22 anni tirare tardi è una fatica che si può accettare. Andava su e giù per la Lariana quasi sempre con lo scooter perché era più comodo per il parcheggio, ma proprio lunedì (ieri, ndr) avrebbe dovuto lavorare a Tremezzo e forse sarebbe stata l’anticamera del trasferimento, tanto sperato dalla mamma.

Per il saluto ad Alexandr occorrerà aspettare l’autopsia. L’automobilista che lo ha travolto - una donna di 29 anni di Faggeto, risultata positiva all’alcol test - è indagata per omicidio stradale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA