La mamma di Yuri: «Sei il mio tutto». Il padre morto quando aveva solo 12 anni

La vittima Nato e cresciuto in centro, ancora oggi Yuri Urizio risultava residente in via Mentana

«Sei il mio tutto, Yuri. Ti amo più della mia vita» scriveva mamma Giovanna sui social al figlio Yuri. E lui per rimando: «La mamma più fantastica del mondo». Il giovane cameriere comasco aggredito in via Gorizia a Milano e morto dopo due giorni di agonia in ospedale, aveva due grandi passioni: la famiglia e il lavoro. Una famiglia che si era spezzata 11 anni fa quando, nell’aprile del 2012, il papà di Yuri è morto. Il ragazzo aveva, all’epoca, appena dodici anni. E ancora oggi, sui social, ogni anniversario era l’occasione per ricordare l’amore per quel padre morto così prematuramente.

Cresciuto per le strade di Como, Yuri Urizio ha studiato all’Enaip. Diventato cameriere, un paio di anni fa si è trasferito con mamma Giovanna a Milano, in zona Navigli. Abitava un chilometro e mezzo dal punto in cui, nella notte tra martedì e mercoledì, è stato aggredito e ucciso. Ma ancora oggi, nonostante il trasferimento in quel di Milano, risultava residente nella nostra città, in via Mentana per la precisione.

Il lavoro, l’inverno scorso, lo aveva portato sulla Costa Azzurra. Dove aveva prestato servizio come cameriere a barman nei grandi alberghi di Cannes. La primavera dello scorso anno, invece, era stato a Tremezzo dove aveva anche incontrato Chiara Ferragni al Grand’Hotel, con la quale si era fatto una foto che campeggia sul suo profilo instagram.

Su facebook, sei anni fa, scriveva: «Nella mia età ho pagato conti troppo alti da pagare, ho risolto problemi troppo grandi per la mia età. Ho dato troppo a chi non meritava. Ho fatto errori... ho perdonato tutti, ma non ho mai dimenticato nulla».

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