La piscina di via del Dos ci costa 160mila euro l’anno. Ed è senza gara dal 1995

La polemica Le incongruenze e i dubbi sulla gestione. Da Colisseum canone molto più basso delle spese, ma per 72 ore la settimana i corsi sono a pagamento. La replica: «Contro noi falsità»

Premessa d’obbligo: il vero dramma dell’imminente chiusura della piscina di via del Dos è - allo stato - l’assenza di alternative per le decine e decine di utenti disabili che le associazioni comasche accompagnano nella struttura comunale gestita dalla cooperativa Colisseum. Ma, trattandosi di un impianto pubblico, è inevitabile guardare ai costi sostenuti dalle casse comunali per una struttura che, per la maggior parte del tempo, viene comunque dedicata - da chi la gestisce - per organizzare corsi a pagamento (tessera d’iscrizione alla cooperativa inclusa). Negli ultimi 5 anni l’amministrazione ha pagato, per le bollette delle utenze dell’impianto, poco meno di un milione di euro. Per la precisione, tra il 2017 e il 2021, sono stati spesi 927mila euro per gas e luce. Per contro, gli introiti garantiti dalla cooperativa Colisseum sono stati complessivamente, negli stessi cinque anni, 100mila euro.

Ovviamente bisogna tener conto che nel 2020 l’impianto è stato sostanzialmente inutilizzato e quindi, a fronte di 200mila euro di costi sostenuti da Palazzo Cernezzi, Colisseum ovviamente non ha dovuto pagare nulla. Ma anche se l’attività fosse stata regolare, il rosso degli ultimi cinque anni di attività della piscina per il bilancio comunale sarebbe ugualmente stato cospicuo (comunque di poco inferiore agli 800mila euro). Fatti due conti, dunque, parliamo di un costo annuo pari a 160mila euro.

Un ritorno così inferiore, rispetto ai costi, da parte del gestore è sempre stato giustificato dal fatto che quella è «una delle poche strutture che da risposte a persone con disabilità» (come ha sottolineato anche la dirigente ai Servizi sociali, Maria Antonietta Luciani). Ma a guardare il calendario settimanale dei corsi a pagamento, proposti sul suo sito da Colisseum, si scopre che per 72 ore settimanali l’impianto comunale è utilizzato a favore di iscritti e abbonati. Mentre per i 15 disabili del Centro diurno del Comune le ore settimanali a disposizione sono 5. A queste, ovviamente, di aggiungono quelle a disposizioni delle altre associazioni di volontariato convenzionate con la cooperativa.

Altro tema delicato è quello della gestione monocolore - per così dire - dell’impianto dal 1995 a oggi. Tutti gli utenti sono concordi: il personale che lavora a bordo vasca con le persone disabili è ricco di umanità e professionalità. Ma, anche qui, il tema (trattandosi di un bene pubblico) è un altro. Da oltre 26 anni, infatti, via del Dos 3 è di fatto la casa comasca della cooperativa Colisseum. E lo è senza che mai sia stata fatta alcuna gara per verificare se ci fosse qualche “concorrente” interessato a occuparsi del servizio. La dirigente ai Servizi sociali, nel corso del dibattito in consiglio comunale ha inoltre sottolineato come per due anni e mezzo la struttura comunale sia «utilizzata senza alcun tipo di contratto» dalla cooperativa. Come dire che tra gennaio 2019 e giugno 2021 la piscina è stata «occupata senza alcun titolo».

A inizio anno il Comune ha tentato di lanciare una gara europea per la gestione dell’impianto, ma il bando è stato bocciato dall’Autorità anticorruzione che - sollecitata dalla stessa Colisseum - ha sottolineato come il piano economico fosse inidoneo a consentire agli interessati di presentare offerte. L’avvocato Simone Gatto, legale della cooperativa, ha depositato un esposto in Procura sostenendo che in seguito al ricorso di Anac la replica di Palazzo Cernezzi sarebbe stata l’annunciata chiusura dell’impianto «solo per ripicca». Il sindaco Alessandro Rapinese, in consiglio, ha invece sottolineato come siano urgenti dei lavori per la messa in sicurezza della piscina. La polemica si infiamma.

La nota inviata oggi da Colliseum

Oggi Colliseum ha inviato una nota che pubblichiamo integralmente.

Premessa, Colisseum Cooperativa Sociale gestisce in regime di convenzione dal 1995: All’esito della procedura a trattativa privata, avviata sulla base della deliberazione della Giunta comunale di Como n. 2141 del 5 dicembre 1995, è stata affidata alla Cooperativa Colisseum la conduzione dell’impianto della piscina del Centro Socio Educativo di via del doss (in seguito, “Impianto”), giusta deliberazione della Giunta comunale di Como n. 2536 del 28 dicembre 1995.

Ai sensi dell’art. 7 del capitolato per l’affidamento dell’incarico, è stata stabilita la durata della gestione dal 1 gennaio 1996 al 31 dicembre 1998.

Con deliberazione n. 1047 del 18 novembre 1998, è stata inclusa la gestione della micropiscina, autorizzando Colisseum ai lavori di ripristino e disponendo la proroga della durata fino al 31 dicembre 2005 (“Convenzione 1998”).

Con la successiva deliberazione n. 582 del 29 settembre 1999 è stata disposta l’integrazione della Convenzione 1998, aggiungendo, in particolare, la conduzione di ulteriori spazi orari.

In data 13 luglio 2005, con determinazione dirigenziale n. 307, è stata approvata una nuova convenzione per la gestione dell’Impianto, prevedendo l’effettuazione di lavori di riqualificazione (“Convenzione 2005”).

Quanto alla durata, l’art. 10 della Convenzione 2005 dispone che:

- “L’incarico avrà durata di 9 anni con decorrenza dal 1° gennaio 2006 e scadenza 31 dicembre 2015” (comma 1);

- “Allo scadere naturale della presente convenzione la Cooperativa Sociale Colisseum avrà diritto di prelazione sull’assegnazione in conduzione della struttura oggetto della presente convenzione a parità di condizioni di offerta rispetto ad altri soggetti aspiranti conduttori” (comma 2).

Quindi, con la determinazione dirigenziale n. 109 del giorno 1 marzo 2007, è stata disposta una integrazione alla Convenzione 2005, con specifico riferimento agli artt. 5 e 7 (“Convenzione 2005 – Integrata”).

L’art. 10 è rimasto immutato.

La Convenzione 2005 – Integrata è stata prorogata per 5 volte e segnatamente:

(a) con determinazione dirigenziale n. 263 del 30 dicembre 2015, fino al 31 luglio 2016;

(b) con determinazione dirigenziale n. 39170 del 28 luglio 2016, fino al 28 febbraio 2017;

(c) con determinazione dirigenziale n. 9918 del 21 febbraio 2017, fino al 31 luglio 2017;

(d) con determinazione dirigenziale n. 1590 del 7 agosto 2017, fino al 31 luglio 2018;

(e) con determinazione dirigenziale del 25 luglio 2018, fino al 31 dicembre 2018.

In tutti i casi la proroga è stata disposta agli stessi patti e condizioni di cui alla Convenzione 2005 - Integrata ed è stata giustificata in quanto era in corso la predisposi-zione della documentazione di gara per l’avvio di una procedura competitiva (vedi le proroghe di cui ai ptt. a, b, c) ovvero l’istruttoria per la “completa rivisitazione della gestione dell’impianto” (vedi la proroga di cui al pt. d) e, infine, in quanto “è in corso l’istruttoria per l’attivazione di un project financing” (vedi la proroga di cui al pt. e).

Il 4 luglio 2018 è stata depositata, da parte di Colisseum, la proposta per l’attivazione di un project financing in partenariato pubblico privato. Cassato dalla P.A con delibera nr. 145 del 16/07/2020

Da tale data

Colisseum gestisce a pieno titolo le micropiscine e palestre di via del Dos con la “Convenzione” che disciplina gli obblighi di prestazione in capo a Colisseum (art. 5) con un art. dedicato al servizio in Co-Organizzazione (art.7) dove vengono riportate le percentuali a favore del Comune per le attività stabilite, dove vengono altresì fissate le tariffe imposte dall’amministrazione per la clientela a all’art. 9 Obblighi a carico del Comune, dove vengono specificati gli obblighi in capo all’amministrazione.

Ebbene questi atti sono a firma dirigenziale (quindi prodotti dall’amministrazione) e accettati da contro-parte nella fattispecie Colisseum.

Preso atto di quanto riferito dal Giornalista i cui dati economici sono stati forniti dalla Dirigente Luciani, che solo oggi si stupisce di tali costi pur essendo lei in carica dal 14 settembre 2020, solleviamo i seguenti appunti:

1. Il dato economico di 160.000 euro è un elemento pretestuoso, che non significa alcunchè visto che lo stesso si riferisce alle spese che il Comune paga per tutto l’immobile (cdd1 e cdd2 compresi) e non solo la parte “sportiva”.

2. La centrale termica non è munita di conta calorie, quindi non è possibile determinarne i consumi a meno che non si effettui una valutazione scientifica con un termotecnico che esegue l’operazione conteggiando la cubatura dei locali, valutando la dispersione termica del manufatto e poi determinandone i consumi. Tale operazione non è mai stata fatta, si chieda conto della cosa alla Dirigente. Fa specie verificare che la P.A non sia in grado di accertare con certezza le spese (anche questo aspetto è ricorrente nel PEF di gara europea)

3. la concessione prevedeva specifici oneri manutentivi in capo al Comune, che per la parte maggiore ha disatteso, costringendo Colisseum ad attivarsi autonomamente per garantire sempre la piena e tempestiva sicurezza della struttura. Se si parla di costi, si dovrebbe anche dare atto di questo

La Dirigente dimentica di riferire che Colisseum deve garantire, a titolo gratuito a favore degli utenti disabili, interventi ludico ricreativi ed educativi realizzati attraverso il proprio personale come segue:

- Interventi educativi a favore degli utenti del CDD di Via del Doss con 2 istruttori, una delle due figure brevettato Assistente Bagnanti, 2 mattine settimanali, per la vasca grande, con orario compreso tra le 9.45 e le 11.45, nelle giornate individuate nell’Allegato B.

- Interventi educativi a favore degli utenti del CDD di Via del Doss, con 1 istruttore, 2 mattine settimanali, per la vasca piccola, con orario compreso tra le 9.45 e le 11.45, nelle giornate individuate nell’Allegato C.

- La vigilanza bagnanti in vasca grande a favore degli utenti disabili delle Associazioni ivi presenti, per la durata di 1 ora e 45 minuti nell’arco della settimana, all’interno degli orari dedicati alla Associazioni individuate nell’allegato B.

Personale Impegnato per il rispetto delle prestazioni di cui all’articolo 5 della convenzione:

A. Nr. 1 manutentore impianti assunto CCNL contratto Cooperative Sociali part time 20 ore livello C1

B. Nr. 1 segretaria assunto CCNL contratto Cooperative Sociali livello C1

C. Nr. 3 istruttori assunti CCNL contratto Cooperative Sociale part time livello C1 (per i turni previsti di assistenza, affiancamento agli utenti del CDD etc. e per i corsi babysplash del sabato pomeriggio in vasca piccola)

D. Nr. 4 terapisti della riabilitazione in P.Iva remunerati a 20 euro netto ora

Un risparmio economico per l’amministrazione un costo per la Cooperativa. Tali interventi sono a favore deli utenti disabili del Comune di Como e delle associazioni disabili della provincia di Como che afferiscono gratuitamente all’impianto. Vi è di più, nella convenzione la manutenzione ordinaria è in carico a Colisseum (dettagliatamente specificata per tipologia d’intervento giornaliero, settimanale, mensile, trimestrale) a differenza della manutenzione straordinaria in capo all’amministrazione. A questo si aggiunga le spese per le pulizie e sanificazioni a carico di Colisseum

Lo stato di vetustà dell’immobile legato alla mancanza di manutenzione straordinaria è pacifico, una delle prove in essere è il puntellamento, pagato da Colisseum per garantire la prosecuzione del servizio. Ben oltre il Comune riconosce che vetri, vetrate, infissi non sono a taglio termico, non sono a norma, sono altamente dispersivi (tutto l’immobile), non se ne cura, non provvede alla sistemazione per efficientare i consumi energetici, dolendosene nell’articolo (incredibile).

Incredibile e pretestuosa l’affermazione di chi scrive, quando afferma che le percentuale di utilizzo degli spazi acqua a favore dei disabili sono nettamente inferiori a quelli del gestore.

La replica è di facile riscontro, gli spazi sono assegnati da convenzione e determinati da un calendario che viene siglato ogni anno sulla base delle richieste delle associazioni. Peraltro la Dirigente Luciani dimentica di segnalare al giornalista che con sua decisione nell’incarico di proroga Giugno-Dicembre 2021 e successivamente prorogata fino al 31 Luglio 2022, i piani di utilizzo delle micropiscine e palestre sono state da lei stessa ridefinite togliendo spazi al CDD e alle associazioni per disabili nel seguente e dettagliato modo:

Vasca Grande: tot.le 12,40 minuti sett.li

Vasca Piccola: tot.le 1,30 minuti sett.li

Palestre: tot.le 18 ore sett.li

Spazi inutilizzati rispetto al precedente piano di utilizzo degli spazi a firma della precedente Dirigente. Per tali spazi Colisseum ha comunque garantito le pulizie come da calendari noti alla P.A.

Negli spazi assegnati alla Colisseum la stessa è libera di offrire servizi negli orari a sua disposizione, tra queste attività Colisseum ha servizi di psicomotricità in acqua, di corsi per anziani di ginnastica medica in acqua e molto altro ancora, oltre al resto dei servizi.

Fino a prima dell’emergenza covid gli spazi orari dedicati alle associazioni che seguono i disabili o occupate per attività coorganizzate con il Comune a tariffe calmierate, imposte dall’Amministrazione, sulle quali la stessa ha sempre puntualmente ricevuto il risconto economico previsto in convenzione ammontavano al 49,5% degli spazi.

Da sconfessare anche l’affermazione della Dirigente Luciani quando sostiene che Colisseum ha “abusivamente” occupato l’immobile. In data 25/11/2020 Colisseum invia una richiesta formale dove, oltre a fissare le spese sostenute da Colisseum nel “periodo sospeso” e i ricavi a favore dell’amministrazione e una serie di problemi manutentivi (straordinari) si chiedeva tra l’altro la formalizzazione della presenza anche alla luce dei servizi di pubblica utilità resi, alla quale, ancora a oggi non si è avuto alcun riscontro

In ultimo, il quadro fattuale da parte dell’amministrazione è ben chiaro, il centro di via del dos costa (andrebbe efficientato per renderlo adeguato alle nuove normative in termini di contenimento energetico, messa a norma, in sicurezza, etc.) ma il Comune non se ne interessa nel corso degli anni, anzi aggrava la situazione non intervenendo nonostante le numerose e puntuali segnalazioni del gestore, inoltre disconosce gl’interventi “gratuiti” obbligatori del gestore (se ne dimentica) come dimentica che le tariffe della attività co-organizzate (es. riabilitazione) sono imposte dall’amministrazione.

In questo contesto, la P.A. esperisce un maldestro tentativo di gara europea dimenticandosi di quotare nel PEF delle lavorazioni indispensabili (le opere di puntellamento coprono una superficie di 160mq e non 75mq come indicato dal RUP dott.ssa Luciani nel capitolato delle opere) ne sottovaluta i costi per l’adeguamento degli impianti (tecnologico, elettrico, idraulico) e i costi per lo smaltimento dei rifiuti, dell’ottenimento delle adeguate certificazioni. Dimentica in toto la parte dell’efficientamento dell’immobile (infissi, vetri, etc), sopravvaluta i ricavi inserendo come entrate, guadagni in spazi che mai otterranno le certificazioni d’uso per lo scopo che loro hanno previsto (locali con altezza di 2.48cm), dimenticano che la destinazione d’uso del locale dove si dovrebbe realizzare il Dopo di Noi è una destinazione residenziale (pertando necessità di un cambio di destinazione), che si trova al primo piano, che esiste un servo scala e non vi è alcun tipo di via di fuga o uscita d’emergenza (tanto meno prevista nel bando), solo alcuni aspetti evidenziati all’ANAC da Colisseum che oggi paga lo scotto di aver evidenziato in tale modo le negligenze degli uffici che hanno operato in modo quantomeno approssimativo.

Se il bando di gara fosse stato esperito in maniera corretta e senza gli errori macroscopici del PEF, il mercato avrebbe determinato il nuovo gestore. Ma questa cosa è stata inspiegabilmente negata. Ancora oggi la Dirigente Luciani si rifiuta di rispondere ai quesiti posti sul bando di gara e il Sindaco d’incontrarci.

La nota è stata firmata da Gabriele Romanò, legale rappresentante Coop Soc Colisseum

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