La piscina non apre
Adesso il problema
è un tubo che perde

Ieri incontro tra Comune e Federnuoto. Accordo subordinato alla «risoluzione del problema». Dal vertice, annunciato come risolutivo, nessuna svolta

Nessuna firma (almeno per ora), nessuna data certa di riapertura e nemmeno alcuna certezza sulle condizioni della vasca dopo la perdita d’acqua che si è verificata pochi giorni prima di Natale. Quello che avrebbe dovuto essere il vertice decisivo per la piscina di Muggiò, atteso da oltre un migliaio di atleti e dalle loro famiglie, costretti a spostamenti di decine di chilometri per allenarsi, in realtà si è concluso senza passi in avanti. In una nota congiunta Comune e Federazione nuoto parlano di «incontro proficuo sui contenuti della convenzione», ma il risultato è che è ancora tutto fermo. E così resterà finché non si sarà trovata una soluzione alla perdita d’acqua rilevata, come detto, prima di Natale.

Fumata nera

Ieri era atteso il responso da parte dell’ufficio tecnico di Palazzo Cernezzi sull’ultimo imprevisto che ha coinvolto l’impianto sportivo costruito alla fine degli anni Settanta, ma non è arrivato. «La sottoscrizione della convenzione è però strettamente connessa alla risoluzione del problema della perdita di acqua dalla vasca di compenso. Gli uffici del Comune in questo momento sono impegnati a risolvere la problematica» è quanto hanno fatto sapere da Palazzo Cernezzi. Bocche cucite da parte dei partecipanti all’incontro: i due assessori Vincenzo Bella (Lavori pubblici) e Marco Galli (Sport), i dirigenti e i vertici della Federazione Nuoto, incluso il referente regionale Danilo Vucenovich. Tutti rinviavano alla nota inviata dal Comune che, però, come detto, non ha dato alcuna certezza. Il responso da parte dei tecnici sulle condizioni della vasca, indispensabile per arrivare alla chiusura della vicenda, a questo punto dovrebbe arrivare nell’arco di qualche giorno. In ogni caso prima della fine della settimana.

Lo stesso sindaco nell’ultima riunione di giunta, aveva sbottato dicendo, in sintesi, agli assessori alla partita di arrivare alla firma definitiva nella giornata di lunedì. Ieri.

La comunicazione del Comune parla comunque della volontà di arrivare a chiudere la convenzione: «È stata in ogni caso confermata la volontà comune di arrivare alla sottoscrizione dell’accordo nei tempi più brevi possibili, una volta risolto il problema della perdita».

Tanti dubbi

Problema che, però, è ancora un punto interrogativo. Se da un lato potrebbe portare allo sblocco della vicenda dopo sette mesi, dall’altro, potrebbe determinare la chiusura definitiva per tutta la stagione. Qualora la perdita fosse tutto sommato contenuta e riparabile con un investimento ridotto e in tempi rapidi, la strada sarebbe senza dubbio in discesa. A quel punto il Comune interverrebbe con la riparazione con urgenza e contestualmente, nell’arco di una settimana, si arriverebbe alla firma sulla convenzione. In pratica si potrebbe riaprire nell’arco di qualche settimana, all’inizio di febbraio.

Se, invece, il guasto fosse di grossa entità e avesse intaccato anche porzioni importanti del sottovasca richiedendo un progetto per la riparazione e un cospicuo investimento finanziario (con annessa gara d’appalto) non si arriverebbe ad alcuna firma e l’impianto resterebbe chiuso. A tempo indeterminato.

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