La Regione vuole più ambulanze senza investire più soldi

Emergenza sanitaria Su Como prevista una postazione in più a Lora e un soccorritore aggiuntivo per squadra. Ma Areu stanzia un aumento di appena il 10%

Como

La Regione Lombardia punta al risparmio, sul tema della sanità: vorrebbe più ambulanze e più soccorritori, ma con un investimento minimo. Però, così, i conti non tornano, nel mondo dell’emergenza sanitaria. E, anche se riservatamente, nella giornata di ieri sono fioccati messaggi di protesta e lamentela da più associazioni di soccorso, dopo la pubblicazione dell’articolo che racconta la decisione di Areu di imporre, agli enti che garantiscono le missioni salvavita sul territorio, di tagliare i propri preventivi. Anche perché, a fronte dell’indisponibilità di Areu ad accettare le cifre proposte dalle associazioni di soccorso, la stessa agenzia regionale ha richiesto un maggiore impegno agli enti.

Oneri in più

Nella notizia pubblicata ieri (e che trovate sul nostro sito web laprovinciadicomo.it) raccontavamo che, ad esempio, per molte postazioni una conditio sine qua non era dotarsi di ambulanze 4x4, quindi più costose e con spese di gestione superiori. Ma gli esempi circa il maggiore onere preteso da Areu non finiscono qui.

Sulla città di Como, tanto per dire, rispetto alla gara precedente (che, vale la pena ricordarlo, risale al 2020, in epoca pre Covid dunque) è stata richiesta una postazione di soccorso in più, in zona Lora di fronte all’Esselunga attiva per 12 ore, oltre alle due già operative e gestite da Croce Azzurra a Camerlata e da Croce Rossa in convalle.

Inoltre è stato anche imposto il passaggio da 2 a 3 soccorritori nella fascia diurna di una delle due ambulanze cittadine. Questo a fronte di un momento storico in cui la crisi di volontari disponibili a prestare servizio sulle ambulanze, soprattutto nelle giornate feriali, costringe le associazioni a investire maggiormente sui dipendenti. Con, di conseguenza, un esborso economico superiore per gli enti di soccorso.

Tutto questo senza contare il fatto che, rispetto a più di cinque anni fa, molti costi sono aumentati. Tra questi anche le voci riguardanti il personale dipendente.

Il meccanismo di rimborso

Come anticipato da La Provincia, all’appello mancano poco meno di 45 milioni di euro rispetto alla cifra complessiva, stanziata dalla Regione per l’emergenza sanitaria, di poco meno di 117mila euro.

Vale la pena sottolineare che per il cosiddetto servizio 118 (il vecchio numero per le emergenze sanitarie, soppiantato dal numero unico 112) per le associazioni in realtà non c’è alcun reale guadagno. Il bando di Areu, tecnicamente, non è una vera e propria gara, ma un affidamento agli enti, che presentano poi un preventivo dei costi previsti. Costi che, prima di essere rimborsati, devono essere documentati con fattura. Inoltre se la cifra del rimborso supera i costi sostenuti, l’associazione restituisce la cifra non utilizzata.

Tra Areu e soccorritori si è aperto ora un tavolo di confronto. La risposta degli enti sulla riduzione dei preventivi è attesa tra otto giorni.

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