La truffa delle 500mila lire: beffato da un finto collezionista

In Tribunale Trova vecchie banconote e cerca di metterle in vendita sul web. Falso acquirente gli ruba mille euro: «Non rivedrò i soldi, ma vado in fondo»

Tutto è partito da un paio di banconote da 500mila lire trovate in casa, moneta ormai non più convertibile in euro. Così, un cinquantenne comasco, ha pensato di rivolgersi al mercato dei collezionisti, mettendo le due banconote in vendita on line. Mai avrebbe pensato di finire vittima di una truffa conclusa non solo senza alcun incasso, ma anche con la scomparsa di mille euro dal suo conto corrente. L’unica soddisfazione, e lo diciamo subito, è stata che il presunto responsabile del raggiro è stato individuato e poi portato a processo di fronte al giudice monocratico di Como Valeria Costi: si tratta di Brendon Rossetto, 28 anni di Ospitaletto in provincia di Brescia, nella cui disponibilità è stata poi trovata la Postepay – seppur intestata ad un altro nome – su cui erano confluiti i soldi del truffato.

La beffa

Ma riavvolgiamo il nastro, tornando al 25 marzo del 2019. Il cinquantenne comasco, assistito in questa vicenda processuale dall’avvocato Christian Galantucci, trova due banconote da 500mila lire in soffitta. Dopo essersi informato, li mette in vendita on line ad appassionati collezionisti ad un prezzo di 600 euro. L’uomo viene contattato da un acquirente che dice essere di Rimini, impossibilitato a venire a Como per verificare di persona le due banconote. Ne nasce uno scambio di messaggi e anche di foto, per meglio dettagliare il prodotto.

Poi, dicendosi sempre impossibilitato a venire a Como per pagare i 600 euro, il truffatore telefona al venditore dicendogli (era, non a caso, sabato sera) di poter far arrivare i soldi tramite bonifico direttamente sul conto corrente verificabile da un normale bancomat. Ed è a questo punto che il truffatore, tenendo il comasco al telefono, lo fa andare proprio ad un bancomat per verificare l’avvenuto pagamento inserendo il codice della carta. Da questo momento sarebbero però partite delle richieste di operazioni – la prima proprio da 600 euro per simulare il pagamento – che alla fine avrebbero portato i soldi ad uscire dal conto e non ad entrarvi.

La denuncia

Ad interrompere la truffa a mille euro, prelevati senza che la vittima di rendesse conto di quanto stava avvenendo, era stato solo il limite massimo del bancomat. L’epilogo, tuttavia, in questa ennesima storia di raggiri, è stato diverso da altri. Perché seppur la Postepay (dove i soldi erano confluiti) fosse intestata ad un’altra persona, ignara di tutto, le indagini hanno portato a fare irruzione in una casa di Ospitaletto dove è saltata fuori la tessera ricaricabile incriminata (ma già svuotata del contante). Il presunto truffatore, assistito dall’avvocato Matteo Giussani, è finito così a processo di fronte ai giudici del tribunale di Como.

La vittima si è invece presentata in aula per portare la propria testimonianza: «So bene che non rivedrò più i miei soldi – ha commentato – Ma ho deciso di andare avanti perché è giusto che altre persone sappiano quello che è accaduto per non cadere nella mia stessa trappola».

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