L’amicizia sui social e poi la truffa: si fa inviare 20mila euro e viene denunciato

Tribunale Donna comasca cade nella trappola. Risponde alla richiesta d’aiuto e gli manda il denaro

Prima era entrato in forte sintonia con lei, donna comasca di 56 anni, impiegata. Poi aveva simulato di trovarsi all’estero, di non riuscire più a rientrare in Italia e di essere in gravi difficoltà economiche. Con queste scuse, giocando anche sulla relazione di fiducia che nel frattempo si era instaurata tra loro pur senza essersi mai visti di persona, era riuscito a farsi dare soldi con più bonifici, arrivando a totalizzare una cifra che è stata in seguito quantificata in circa 20mila euro.

La vittima tuttavia ha trovato la forza per raccontare quanto stava avvenendo dando il via a una indagine dei carabinieri della Compagnia di Como che sono riusciti a risalire al responsabile che è stato denunciato alla procura e che ovviamente non stava affatto all’estero, bensì a Castel Volturno in provincia di Caserta. Nei guai, denunciato a piede libero, è finito un nigeriano di 28 anni, celibe e di professione barista, che ora sarà chiamato a rispondere in merito a quello che gli viene contestato.

I militari dell’Arma sono riusciti a risalire al suo nome e al suo cognome – come spesso avviene in questi casi – seguendo i soldi per poi piano piano arrivare al conto corrente finale dove i 20mila euro erano confluiti. L’indagato non era noto alle forze dell’ordine e non aveva precedenti, e questo ha reso l’indagine ancora più complessa.

La vittima è una donna comasca di 56 anni che aveva conosciuto l’uomo sui social, per poi iniziare una relazione virtuale con il ventottenne senza tuttavia mai vedersi né incontrarsi. Solo in un secondo momento erano iniziate le richieste, soldi versati con tre distinti bonifici partiti dal conto della vittima.

Le scuse avanzate dal nigeriano erano state diverse, ma tutte che ruotavano attorno a difficoltà economiche che non gli consentivano di far rientro in Italia dall’estero. Per i carabinieri della Compagnia di Como era però tutto un raggiro solo per spillare soldi alla signora comasca.

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