L’anno accademico si inaugura solo a Varese. L’università decide di snobbare Como per il terzo anno consecutivo. Rapinese: «Ora chiarite»

Insubria L’ultima cerimonia ufficiale a Sant’Abbondio risale al febbraio 2017. E quest’anno c’è pure Mattarella. La protesta del rettore vicario. Il primo cittadino annuncia: «Voglio incontrare i vertici per capire»

Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, chiederà un incontro urgente con il rettore dell’università dell’Insubria Angelo Tagliabue. Oggetto del vertice: comprendere il motivo per cui l’ateneo per la terza volta consecutiva ha deciso di celebrare l’inaugurazione dell’anno accademico a Varese, anziché rispettare l’alternanza con la nostra città. Risale al 2017, sotto la guida del professor Alberto Coen, l’ultimo appuntamento organizzato sul Lario. Da quando lo scettro dell’Ateneo è passato al professor Tagliabue, tutte le cerimonie ufficiali (complice anche il Covid) sono state celebrate esclusivamente a Varese.

Peccato che, nell’atto costitutivo, sia espressamente prevista un’alternanza di questi eventi tra Como e Varese. Ma così non è più ormai da ben cinque anni. E anche il prossimo 15 novembre, quando peraltro è prevista anche la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’anno accademico vivrà la sua celebrazione d’avvio in via Ravasi a Varese.

Una circostanza che è stata notata da molti docenti comaschi, o comunque in servizio nella nostra città. Primo fra tutti il rettore vicario, Stefano Serra Capizzano, il quale nelle scorse settimane si è messo al computer e ha scritto una mail formale al sindaco di Como, chiedendo un intervento istituzionale presso i vertici dell’Insubria per richiamare il rettore al rispetto di quell’alternanza sempre garantita, nella storia dell’università.

Calendario alla mano, infatti, l’inaugurazione di quest’anno avrebbe dovuto tenersi proprio a Como. L’ultima celebrazione pubblica, prima che il Covid cancellasse tutto, si è tenuta il 15 novembre 2019 proprio a Varese. Il 2020 toccava a Como, il 2021 ancora a Varese, il 2022 nuovamente il Lario. Peraltro anche la precedente cerimonia, che si è tenuta nel febbraio 2018, è stata celebrata nella sede varesina. Per ritrovare i professori ammantati di toghe lungo i corridoi del chiostro di Sant’Abbondio, bisogna riavvolgere il nastro al febbraio 2017.

Una disparità di trattamento che si innesta in un momento storico particolarmente difficile, per la vita dell’Ateneo anche, se non soprattutto, per lo scontro al vertice tra il rettore di Varese e il prorettore di Como.

«Proprio in questi giorni avevo in programma di fissare un incontro con il rettore Angelo Tagliabue, proprio per avere delucidazioni e chiarimenti in merito a quanto mi è stato segnalato»

Quest’ultimo, come detto, ha scritto al primo cittadino di Como per chiedere un intervento istituzionale. «Proprio in questi giorni - commenta Rapinese - avevo in programma di fissare un incontro con il rettore Angelo Tagliabue, proprio per avere delucidazioni e chiarimenti in merito a quanto mi è stato segnalato. Voglio la versione ufficiale dell’Insubria per poter poi esprimere un giudizio al riguardo». Il sindaco sceglie dunque la strada della diplomazia, per ora. Ma è chiaro che un’Insubria monocolore varesino non può certo piacere all’amministrazione comasca. Insomma, le tensioni proseguono. E potrebbero presto toccare anche il livello istituzionale e non più solo quello accademico.

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