L’architetto Tettamanti sullo stadio: «Ora si mobilitino i tifosi»

Il dibattito L’architetto Tettamanti: «Il parere della Soprintendenza? Interlocutorio e suscettibile di adattamento» - Poi l’invito a tutti i Como Club: «Serve una presa di posizione comune per sostenere il progetto del Sinigaglia»

I tifosi si mobilitano per lo stadio e per cercare di far sentire una voce unica a sostegno della società Como 1907 che, pochi giorni fa, ha presentato alla Conferenza di servizi una proposta di mediazione rispetto alle indicazioni date dalla Soprintendenza nel primo parere sul rifacimento del Sinigaglia e su cui dovrà esprimersi nuovamente, come tutti gli altri Enti, entro il prossimo due agosto.

A chiamare in causa i tifosi e, in modo particolare i Como Club, è l’architetto Giuseppe Tettamanti (già presidente di commissioni Paesaggio in Comune e Provincia) nonché abbonato al Sinigaglia da anni.

«In seguito ai recenti interventi riportati sulla stampa – spiega – ho avuto una serie di testimonianze di interesse per quello che avevo detto. Tanti mi hanno chiesto consiglio rilevando la necessità di fare qualcosa come tifosi “istituzionali” in modo da poter coordinare e veicolare una posizione comune di sostegno alla realizzazione del rinnovamento dell’impianto». Poi spiega: «Nell’attuale fase del procedimento il parere della Soprintendenza è ancora interlocutorio quindi suscettibile di adattamento in sede di confronto con i progettisti, secondo prassi consolidata soprattutto per interventi complessi. Anche perché l’iniziativa si appoggia al decreto salva-stadi e alle sue peculiari prerogative».

L’idea del pronunciamento unitario

Tettamanti sostiene poi chi punti a organizzarsi per poter far sentire il sostegno alla società Como 1907: «Niente drammi ma vigilanza e mobilitazione – spiega -. A tale proposito invito tutti i Como Club a predisporre un pronunciamento unitario a sostegno del progetto di rinnovo dello stadio secondo una soluzione che rispetti i parametri inderogabili Uefa sotto ogni profilo. Se poi la capienza raggiunga o meno i 15mila posti poco importa perché noi sicuramente ci saremo. Questo è un momento molto delicato nel quale è necessario che si trovi la quadra per gli aspetti funzionali irrinunciabili dell’impianto e quelli di tutela del paesaggio». La capienza, nella controproposta della società, è stata ridotta a 14mila spettatori mentre l’altezza è stata portata a 19 metri dai 22 iniziali (la Soprintendenza ne indicava massimo 16) mentre verso il Monumento ai Caduti l’impianto sportivo viene arretrato di sei metri (la Soprintendenza ne chiedeva 15). Sul tema stadio sono arrivate anche le posizioni del parlamentare leghista Eugenio Zoffili e dell’assessore regionale Alessandro Fermi. Quest’ultimo spiega: «Come avevo già detto nei momenti di confronto è evidente che questa è un’enorme opportunità per riqualificare la zona e per l’ammodernamento funzionale dello stadio. È un’occasione storica. La Soprintendenza ha fatto le proprie valutazioni, come era prevedibile e, al netto di quelle prescrizioni, bisogna trovare una soluzione che non pregiudichi e metta in discussione l’obiettivo finale che è la riqualificazione della zona attraverso il rifacimento dello stadio. Auspico e credo che la nuova proposta del Como 1907 possa essere accolta dalla Soprintendenza».

Zoffili difende lo stadio

Zoffili è ancora più tranchant: «Sul nuovo stadio, a differenza di altri politici comaschi (si riferisce soprattutto alle recenti prese di posizione del forzista Sergio Gaddi e dell’esponente dei Verdi Elisabetta Patelli, ndr) non ho dubbi. Ringraziando la società per quanto sta facendo, io sto con i tifosi e con chi crede in una struttura all’altezza del Como 1907. Non con i no degli “ambientalisti”, con le burocrazie e i vincoli della Soprintendenza e con chi vuole mettere i bastoni tra le ruote al futuro di sviluppo del capoluogo e del nostro territorio».

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